Martedì 23 Aprile 2024

Giannetti, nuovo processo per il buco Asl. «Rossi deve testimoniare»

Prima udienza per l'ex direttore amministrativo, stavolta per falso. Tornerà in tribunale il 9 e 16 febbraio / GIANNETTI: "SUI BILANCI CHIEDETE AD ALTRI" / GIANNETTI CONDANNATO / PROSCIOLTO SCARAFUGGI / ASSOLTO DELVINO / GIANNETTI AMMETTE IL PECULATO MA NEGA IL FALSO / BUCO ASL, GLI ARRESTI DEL 2012 / ROSSI INTERROGATO / LE INTERCETTAZIONI DI ROSSI / LE MOTIVAZIONI DELL'ASSOLUZIONE DI DELVINO / ROLEX, AUTO DI LUSSO, CANI DI RAZZA

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Massa, 29 gennaio 2015  - ERMANNO Giannetti, ex direttore amministrativo Asl, tornerà in Tribunale a Massa sia lunedì 9 febbraio che lunedì 16. Adesso è chiamato a rispondere di falso. Il processo, che ha come giudice Giovanni Sgambati, è a rischio prescrizione perchè di quattro capi d’imputazione, il primo risale all’aprile 2007 ed è già quasi prescritto. Ma ieri mattina, durante la prima udienza del procedimento (che tradizionalmente serve per decidere le date e mettere le «carte» in tavola), c’è stato un piccolo colpo di scena. La difesa di Giannetti, ovvero l’avvocato Franco Perfetti, ha annunciato che chiamerà a testimoniare il presidente della Regione Enrico Rossi, già iscritto nell’elenco degli indagati per il maxi buco Asl per falso ideologico. «Il governatore, se non si avvarrà della facoltà di non comparire in quanto indagato per reato connesso, dovrà spiegare come e perchè la Regione Toscana non è intervenuta a controllare il buco che si stava generando nel bilancio dell’Asl di Massa», dice l’avvocato Perfetti. Era stato Giannetti a trascinare Rossi nell’indagine, quando affermò davanti agli inquirenti che dalla Regione (Rossi, a quel tempo, era assessore alla Sanità) arrivavano pressanti inviti a ridurre od occultare le perdite di bilancio. Nella lista dei testimoni ci sono anche gli ex direttori generali dell’Asl Antonio Delvino e Alessandro Scarafuggi, la dirigente della Regione Carla Donati, la contabile dell’Asl Marisa Vernazza. Com’è noto Giannetti è stato condannato con rito abbreviato dal Gup a a 5 anni e 6 mesi per peculato. In pratica si sarebbe portato a casa, 1.500.000 euro sottratti dalle casse dell’Asl con falsi mandati di pagamento e assegni fittizi che faceva incassare da amici e prestanome. Ma si è sempre detto estraneo al maxi buco. Una difesa che non gli è servita ad evitare il rinvio a giudizio e il processo che si è aperto ieri. Nel quale dovrà rispondere di falso in bilancio per gli esercizi che vanno dal 2004 al 2007 (4 i capi di imputazione). La stessa accusa che veniva contestata agli ex dg Antonio Delvino e Alessandro Scarafuggi, entrambi prosciolti.