Panariello, mille misteri sulla morte del fratello del comico

Morì per overdose: a processo un amico. Per il medico legale non si può stabilire se poteva essere salvato / IMPUTATA PATTEGGIA SEI MESI / TRE PERSONE A PROCESSO PER LA MORTE DEL FRATELLO DI PANARIELLO / TRAGEDIA PER PANARIELLO, MUORE IL FRATELLO / IL DRAMMA DELLA FAMIGLIA (FOTO)

Franco Panariello

Franco Panariello

Lucca, 4 marzo 2015  - POTEVA essera salvato Franco Panariello? La domanda resta ancora senza una risposta certa dopo che si è aperto ieri in Tribunale a Lucca il processo a carico di Stefano Simoncini, 37 anni di Pietrasanta, accusato di omissione di soccorso. Era uno dei tre amici con cui Franco Panariello (nella foto), 50 anni, fratello del popolare comico Giorgio, aveva trascorso la sua ultima sera a Viareggio quel maledetto 27 dicembre del 2011.

Veronica Boschi, 39 anni di Livorno aveva patteggiato per la stessa accusa di omissione di soccorso 6 mesi e lo stesso aveva fatto all’udienza precedente Monica Lazzeri, 52 anni di Pisa che ha patteggiato 8 mesi. Per il Simoncini, invece, il Tribunale aveva respinto la richiesta di patteggiamento con affidamento in prova. E così ieri si è aperto il processo davanti al giudice monocratico Nidia Genovese a carico di Stefano Simoncini, difeso dagli avvocati Tiziana Pedonese e Maurizio Dalla casa. La famiglia Panariello, tutelata dall’avvocato Cristiano Baroni, si è costituita parte civile.

Nell’udienza sono stati ascoltati gli operatori della polizia giudiziaria che hanno svolto le indagini, il medico del 118 interventuo sul posto e il medico legale che svolse l’autopsia. Il medico legale, il dottor Stefano Pierotti ha cercato di ricostruire le cause del decesso. A suo avviso non esiste una certezza assoluta. Due potrebbero essere state le cause: o un’infezione allergica all’ago, oppure il bupropione, che qualcuno (rimasto ignoto) gli avrebbe propinato al posto della cocaina. Quanto tempo sarebbe intercorso fra il malore di Panariello e il decesso? Una lasso di tempo indefinibile, dai 10 minuti alle due ore.

L’avvocato difensore Maurizio Dalla Casa si è spinto oltre e ha chiesto al Pierotti se la presenza di un presidio sanitario sul posto avrebbe potuto salvare la vita a Panariello. La risposta è stata emblematica: «Non è detto che si potesse salvare». Il nodo è tutto qui: quanto tempo è passato tra il malessere di Franco e la chiamata dei soccorsi? Per la polizia, le siringhe sono state acquistate in farmacia attorno alle 21,30, mentre i soccorsi furono allertati alle 23,30 quando fu tentato l’ultimo tentativo di strappare alla morte quell’uomo disteso su un aiuola di Città Giardino. Quando si è iniettato la droga? E quando Panariello ha iniziato a star male? Tutte domande cui dovrà dare una risposta il Tribunale. Il processo è stato aggiornato al 12 maggio quando saranno ascoltati i testi di parte civile.