Escavatore ribaltato, due condanne

Nell'incidente rimase ferito un ex vigile del fuoco. Referti per 324 giorni

 L’escavatore ribaltato   che ha   ferito  l’ex maresciallo   dei vigili urbani Giancarlo Lucetti

L’escavatore ribaltato che ha ferito l’ex maresciallo dei vigili urbani Giancarlo Lucetti

Carrara, 28 aprile 2015 - Un ex maresciallo dei vigili urbani riportò ferite guaribili in un anno, si salvò per miracolo gettandosi in un fosso mentre gli veniva addosso un gigantesco escavatore scivolato da un camion. Per quell’incidente, accaduto il 30 marzo 2010 sulle strade delle cave a Colonnata, ieri in tribunale il giudice Garofalo ha condannato ad un mese di reclusione ciascuno, Nicola Del Santo che era l’autista del camion e il suo datore di lavoro Marco Lanza, legale rappresentante della ditta di trasporto Pft. Entrambi erano accusati di lesioni colpose nei confronti dell’ex maresciallo Giancarlo Lucetti che era il caposcorta del trasporto eccezionale e che nell’incidente riportò la frattura di una gamba, lo schiacciamento di due vertebre, la frattura di due dita della mano sinistra, lesioni che comportarono ben 324 giorni di referti medici. Il giudice Garofalo ha altresì trasmesso alla procura gli atti del processo affinché si valuti la posizione di altre due persone e vale a dire Franco Cattani, direttore dei lavori della cava Alba Ventura e committente del trasporto, e di Lorenzo Tognarelli, l’operatore che salì sul camion e mise in moto l’escavatore. Il camion stava arrancando in salita perché non riusciva a raggiungere la cava dove scaricare l’escavatore da 80 tonnellate che trasportava.

L’autista Nicola Del Santo aveva deciso allora di fermare il mezzo dopo il bivio per Colonnata su una pendenza del 18% per eseguire la manovra di scarico del cingolato che a detta dei suoi avvocati non gli spettava. Una volta che saliva a bordo l’operatore Tognarelli il mezzo cingolato si muoveva quel poco per spostare il baricentro del peso sul cassone del camion; così le ruote anteriori della motrice si erano sollevate e il tir senza più freni scivolava all’indietro facendo ribaltare l’escavatore che colpiva l’ex maresciallo dei vigili urbani Giancarlo Lucetti, all’epoca dei fatti 72enne. Lanza (datore di lavoro di Lucetti e di Del Santo) era accusato di negligenza e imprudenza, per non aver assunto le misure opportune per prevenire eventi dannosi a carico dei lavoratori e per aver predisposto il documento di valutazione dei rischi del rischio (trasporto eccezionale in zone montane con condizioni meteorologiche avverse). Del Santo era accusato di aver deciso di eseguire le operazioni di scarico dell’escavatore che trasportava, in assenza della collocazione di cunei idonei ad ostacolarne il moto e senza il posizionamento degli stabilizzatori del semirimorchio determinando lo scivolamento verso valle del trattore per 60 metri. Gli avvocati della difesa Luca Pietrini, Giuseppe Tramonti e Paolo Pasquali hanno chiesto l’assoluzione perché gli imputati non avevano alcuna responsabilità sulle operazioni di carico sostenendo che era stato il Tognarelli a movimentare l’escavatore.