Economia: cala l’export e vola la nautica Metalmeccanica e lapideo in flessione

Pignone e marmo rappresentano l’83 per cento delle vendite

porto di Carrara

porto di Carrara

Carrara, 5 aprile 2017 - Esportazioni ancora in flessione (-10,1 per cento). Torna a correre la nautica quasi decuplicato il suo fatturato passando da 9 a 40 milioni di euro in un anno. In sofferenza la metalmeccanica legata alla Nuova Pignone ed il lapideo. Dopo aver toccato la quota record di 2 miliardi di euro l’export in provincia di Massa Carrara fa segnare una prima battuta d’arresto nell’anno appena concluso. Ad incidere, questa volta in maniera negativa, sono ancora la Nuova Pignone, che era stata determinante in passato, e le esportazioni di marmo, granito e materiale grezzo. I valori di esportazioni, pari a 1.853 milioni di euro, hanno subito un calo di 207 milioni di euro. Un dato in controtendenza sia a livello regionale (+o,6 per cento), sia nazionale (+1,2 per cento). A fornire un’analisi ancora una volta puntuale e precisa è l’Istituto di Studi e Ricerche della Camera di commercio che ha elaborato i dati dell’Istat. “La lettura conferma purtroppo le preoccupazioni che avevamo manifestato a conclusione dell’anno 2015 quando sottolineavamo che l’andamento complessivo dell’interscambio commerciale aveva chiaramente mostrato una tendenza al peggioramento con una perdita del 9 per cento. – analizza Vincenzo Tongiani, presidente Isr – L’ulteriore diminuzione dei volumi economici è sicuramente stata determinata da due dei comparti a più forte propensione verso l’export come la metalmeccanica ed il lapideo che insieme rappresentano l’83 per cento dei prodotti che le nostre aziende vendono all’estero. Per il futuro siamo però ottimisti perché stiamo parlando di due macrosettori ad altissima penetrabilità internazionale”. Per Dino Sodini, Presidente della Camera di Commercio si tratta di una “fase di assestamento prevedibile dopo anni incredibili di crescita esponenziale. Finalmente si intravedono segnali incoraggianti dalla diportistica che negli ultimi anni ha sofferto tantissimo. E’ un settore strategico per il nostro territorio dove sono insediati 159 cantieri specializzati nella costruzioni di imbarcazioni. Il fatturato della cantieristica dipende per il 90% dall’export: la riattivazione di queste fette di mercato è importante per tutto il nostro territorio”.

Per quanto riguarda la metalmeccanica, ovvero macchinari e apparecchiature meccaniche, l’indagine dell’Isr evidenza che il comparto delle macchine di impiego generale, riguardanti la fabbricazione di turbine, pompe ed accessori, attività svolta da una sola impresa, la Nuovo Pignone, ha registrato una variazione negativa nell’ordine di 329 milioni di euro per un -29,5 per cento su base annuale. Variazioni invece positive per le altre componente di rilievo della meccanica come macchine ed apparecchiature per industria chimica, petrolchimica e petrolifera, che evidenziano invece una crescita nell’ordine di circa 113 milioni di euro, per un totale di 196 milioni di vendite nell’anno 2016. Non è andata bene nemmeno per il comparto delle macchine utensili, riconducibili in parte anche alla produzione di macchine lapidee da miniera e cava, con un valore di 39 milioni di export (-13,6 per cento) rispetto all’anno precedente. In aumento (+6,1 per cento) le altre macchine per impieghi speciali, anche in questo comparto sono presenti imprese produttrici di macchinari lapidei che hanno come mercato di riferimento gli Stati Uniti, con una quota superiore al 50% del totale e con un valore di 398 milioni di euro a consuntivo 2016 rispetto ai 150 milioni del 2015. Altre valutazioni devono essere riservate al macrosettore lapideo che nel consuntivo 2016, per il comparto della pietra da taglio o da costruzione, modellate e finite, in sostanza marmo e granito lavorato, ha registrato, rispetto al 2015, una lieve perdita, con un valore di circa 357 milioni di euro, diminuendo del -2,7 per cento, in valore assoluto 10 milioni di euro. Un dato in controtendenza dopo anni di valori positivi (nel 2015 +8,4 per cento, e nel 2014 + 3 per cento). Stessa dinamica anche per la restante parte lapidea corrispondente a materiale grezzo, con un valore di 155 milioni di euro di vendite ha ottenuto nel 2016 un decremento del -9,6 per cento; in questo caso l’andamento provinciale apuano è molto significativo perché ha prodotto, rispetto agli ultimi anni che sono stati assolutamente positivi, una contrazione di ben 17 milioni di euro. Si è pertanto arrestata l’ascesa che aveva caratterizzato il settore: nell’anno passato aveva toccato il livello più elevato di vendite dell’ultimo decennio con un valore di 171 milioni di euro di materiale venduto. Comunque il dato 2016, seppur in diminuzione, resta il terzo migliore risultato degli ultimi dieci anni. Da ricordare pure i valori leggermente negativi ottenuti dai prodotti chimici di base (-1,2 per cento) per un totale di 44 milioni di euro di vendite, a fronte del buon risultato ottenuto dagli altri prodotti chimici (+8,3 per cento) arrivando a quasi 70 milioni di vendite. Eccezionale crescita inoltre della componente riferita alle navi e imbarcazioni che dai 9 milioni ottenuti nel 2015 è passata ai 40 del 2016, con un aumento netto di circa 31 milioni di euro in un solo anno. Una breve disamina per mercati di destinazione mostra come per il marmo grezzo il partner per eccellenza è ormai da più anni la Cina (41,1 per cento), che ha visto accentuare la propria quota anche nell’ultimo anno, e che si mostra come il paese leader con quasi 64 milioni di prodotto lapideo importato nel corso dell’anno; seguono l’India, la Tunisia, l’Algeria e l’Indonesia. Sono invece destinati ai paesi tradizionalmente partner della nostra provincia, gli Stati Uniti, la maggior parte dei prodotti lapidei lavorati (46,5 per cento del totale), per un valore di circa 166 milioni di euro, in lieve aumento rispetto al 2015; ma l’elemento che ha condizionato maggiormente l’andamento del comparto sono state le contrazioni provenienti sia dall’Arabia Saudita, passata da 29 milioni di euro a 10, sia dagli Emirati Arabi Uniti passati da 31 milioni di materiali acquistati nel 2015 ai 20 del 2016. Infine le importazioni che registrano un pesantissimo crollo, un valore in calo del -13,4%, dinamica in linea con quella registrata a fine 2015 (-11,8 per cento); con solo 369 milioni di euro di merci importate si tratta del valore più basso degli ultimi 15 anni. Per info su vai su www.ms.camcom.gov.it e www.isr-ms.it.