Sabato 20 Aprile 2024

Diagnosi sbagliata, donna muore di tumore, risarcimento ai familiari

L’Asl condannata a pagare 350mila euro. Il cancro considerato benigno per errore

Una sala operatoria (Foto di repertorio Newpress)

Una sala operatoria (Foto di repertorio Newpress)

Massa, 18 dicembre 2014 – L’asl dovrà pagare 350mila euro ai figli, alle due sorelle e al fratello di una donna morta perché tre medici non hanno capito che il tumore che aveva al seno non era benigno ma maligno. E’ per questo errore che la signora Pina è morta e adesso gli avvocati Giovanni e Alberto Rimmaudo hanno vinto anche davanti al giudice dell’esecuzione. Per la verità la prima battaglia l’avevano vinta in Tribunale a Massa ma poi l’Asl ha presentato ricorso e la causa civile si discuterà, in appello, a Genova nel 2017... Intanto però l’Asl di Massa Carrara deve pagare. A deciderlo, firmando apposita ordinanza, è stato il 29 novembre il giudice delle esecuzioni, il dottor Pellegri. Ma ricostruiamo una storia iniziata nell’ormai lontano 2001. La signora non stava benissimo e aveva fatto domanda all’Asl per una mammografia. E’ andata dal radiologo e questo ha scritto la diagnosi: «Modulo benigno alla mammella sinistra».

Per maggior sicurezza la donna si era rivolta anche ad un senologo e al medico che utilizza l’ecografo, tutti dottori dell’Asl apuana. Nuovi controlli e da tutti aveva avuto la stessa assicurazione. «E’ benigno, non maligno». Purtroppo non era così. Quando ha iniziato a stare male, la signora Pina si è rivolta al Centro tumori di Milano e qui la sentenza è stata terribile. Il tumore era maligno e si era diffuso. Non potendo più fare nulla, i medici lombardi l’hanno rimandata a casa. Da Massa, quando la situazione è precipitata, la signora Pina è stata trasportata all’ospedale di Cisanello a Pisa dov’è morta il 26 settembre 2003. Aveva 66 anni. Superato lo choc, i parenti si sono rivolti allo studio Rimmaudo per aver giustizia. Ed è iniziata una battaglia legale che è ancora in corso. Gli avvocati Rimmaudo hanno avviato una causa civile per responsabilità professionale medica verso i tre medici che coinvolge l’Asl in quanto datore di lavoro. Il Tribunale di Massa gli ha dato ragione e ha imposto all’Asl di pagare 700mila euro. Ma l’azienda sanitaria ha fatto ricorso. E ha bloccato il pagamento. Per sbloccarlo i legali della famiglia hanno fatto pignorare la somma nei conti correnti dell’Asl presso la Cassa di Risparmio di Carrara. Ma i soldi non arrivavano e il 29 novembre il dottor Pellegri ha firmato l’ordinanza dove rigetta l’opposizione dell’Asl e conferma la sentenza. Particolare importante. In questi anni la compagnia che assicurava il radiografo ha pagato circa metà della somma: 350mila euro. A resistere sono gli altri due medici. Ora l’Asl dovrà pagare più o meno altri 350mila euro, ovvero la somma più gli interessi e le spese legali.