Dodicenne morta per polmonite, a processo il pediatra

"Non la visitò di persona". La drammatica testimonianza della madre

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Massa, 3 settembre 2015 - E' iniziato stamani al tribunale di Massa il processo contro un pediatra massese sotto accusa per la morte di una ragazzina di 12 anni, avvenuta a febbraio 2013 per una polmonite.

Secondo la Procura di Massa Carrara il medico sarebbe responsabile della morte della piccola per non averla visitata personalmente e non aver quindi richiesto il ricovero ospedaliero, quando la madre lo chiamò presentandogli le condizioni della figlia.

In aula stamani ha reso testimonianza la mamma della ragazzina: al giudice Fabrizio Garofalo ha raccontato gli ultimi giorni di vita della figlia, cinque per la precisione. "Ha avuto la febbre a 38 gradi e mezzo e tosse per tre giorni; non si abbassava neanche con la Tachipirina; ho chiamato il pediatra quando la febbre è salita a 40 e lui, per telefono, mi ha detto di stare tranquilla, perché c'era in giro l'influenza; mi ha detto di somministrare la Tachipirina ogni 4 ore anziché ogni 6 come stavo facendo; il giorno dopo, era sabato, nessun miglioramento. Domenica mattina presto ci siamo addormentate vicine, alle dieci la sorella ha provato a svegliarla ma lei non si è più alzata".

La bambina è arrivata al pronto soccorso in crisi respiratoria, ma non è stato possibile rianimarla. Secondo il medico legale incaricato dalla procura, che ha effettuato l'autopsia, la ragazza è morta per una polmonite fulminante, impossibile da prevedere. Lo ha ribadito anche in aula questa mattina: "Da come la mamma ha presentato il caso al pediatra - ha detto - poteva trattarsi di semplice influenza. Nessuno avrebbe potuto prevedere un decorso tanto dirompente".

La pensa diversamente la parte civile della famiglia che durante la prossima udienza porterà davanti al giudice la perizia del medico Gaetano Thine, che dovrebbe poter dimostrare che la polmonite non fu così fulminante e che, se il pediatra avesse avuto lo scrupolo di visitare la bambina e fosse stata immediatamente ricoverata, si sarebbe potuta salvare.