Del Carlo si sdoppia e firma i contratti per se stesso

La figura dell'ex amministratore delegato di ErreErre nella ricostruzione della Procura

Domenico Del Carlo, personaggio chiave

Domenico Del Carlo, personaggio chiave

Carrara, 3 dicembre 2014  - DEL CARLO può fare tutto alla ErreErre tanto nessuno controlla. E’ questa la convinzione della procura che indaga sul crac della società che doveva realizzare l’impianto per trasformare in combustibile i rifiuti del Cermec. L’imprenditore versiliese in qualità di amministratore unico della Delca e contemporaneamente di amministratore delegato della ErreErre, sottoscrive il 25 gennaio 2008 il contratto «chiavi in mano» di un impianto di produzione cdr fornito da Delca per un costo di 12,4 milioni di euro. Per la realizzazione dell’impianto la Delca che detiene il 49% di ErreErre (il restante 51% è del Cermec e vale a dire dei Comuni di Carrara e Massa e della Provincia) tra il maggio 2008 e il giugno 2009 emetteva nei confronti della ErreErre cinque fatture tutte pagatre per un importo totale di 11,7 milioni. Le indagini si sono poi accentrate sulle ulteriori forniture che sono state fatturate a ErreErre, dal 2008 al 2010, da più soggetti economici (ivi compresa la Delca) per forniture che invece avrebbero dovuto ritenersi già comprese nel contratto chiavi in mano. A configurare il conflitto di interessi, annota la procura, di Del Carlo vi è anche il suo decisivo apporto, nella fase precedente al crac, per l’effettuazione di pagamenti nei confronti della Delca per complessivi 1,1 milioni relativi peraltro a prestazioni e forniture oggettivamente inesistenti. Tutti e undici gli indagati poi sono accusati di aver concorso a cagionare il dissesto di ErreErre esponendo nel bilancio 2006 crediti per imposte anicipate di 50.687 euro in luogo di zero, altri 82mila euro nel 2007 e ancora 109 mila eruo nel 2008. La somma totale distratta, invece, secondo la procura, sarebbe di 3,7 milioni di euro. Il pm Soffio evidenzia «la gravità dei comportamenti distrattivi e collusivi tenuti dagli organi dell’amministrazione e dagli organi di controllo (sindaci). Il collegio sindacale di Cermec risulta aver avuto, nel tempo, una composizione con caratteristiche di continuità con quella della fallita ErreErre, avendo Dell’Amico e Zoppi la funzione di componenti del collegio sindacale sia di ErreErre che di Cermec. Premessa indispensabile - osserva il pm - per comprendere come le diverse vicende che hanno portato al fallimento si siano potute dipanare nel tempo senza che venissero posti in essere da parte degli organi preposti al controllo e all’amministrazione, nessuno degli accorgimenti e delle misure che avrebbero potuto impedire l’esito infausto che invece si determinerà».

g.b.