Non chiamatelo raptus: successo per la mostra della Taliercio sui femminicidi

Iniziativa frutto del lavoro intenso dei ragazzi e delle professoresse Ornella Palazzi e Serena Dell'Amico

Il progetto con i ragazzi della Talercio

Il progetto con i ragazzi della Talercio.

Carrara, 24 marzo 2017 - Si è chiusa con grande successo la mostra itinerante “Non chiamatelo raptus” sulla violenza di genere, allestita alla scuola media “Taliercio” di Marina di Carrara. Gli alunni della classe III D, guidati dalle professoresse Ornelia Palazzi e Serena Dell’Amico, hanno lavorato per mesi alla realizzazione di questo importante evento, compresa la progettazione grafica della locandina. Nei primi mesi dell’anno scolastico sono state raccolte informazioni tratte dai quotidiani  nazionali e, successivamente, confrontati tra loro i dati forniti da Amnesty International,  Telefono Rosa e Istat. Partendo dalla visione del documentario di Lorella Zanardo “Il corpo delle donne”, gli studenti hanno effettuato una ricerca sulle pubblicità televisive e i video musicali denigratori nei confronti delle donne, effettuando una vera e propria caccia all’immagine. Dividendosi poi in piccoli gruppi, gli studenti hanno approfondito alcuni aspetti specifici della tematica esaminata:fasce di età delle vittime di femminicidio, fattori di rischio, leggi e loro adeguamenti, il tutto raccolto e rappresentato in grafici presentati il giorno dell’inaugurazione. Il lavoro complessivo è stato infine “incorniciato” dalla mostra, costituita da pannelli ideati e disegnati da Stefania Spanò, responsabile di Anarkikka, associazione che si occupa di sostenere le donne in vari modi e dall’intervento di Alessio Biagi, scrittore massese nonché vicepresidente dell’associazione culturale “Viva!” che ha esposto agli alunni di tutte le classi terze l’importante progetto che prevede la personalizzazione di una delle panchine di piazza Aranci, a Massa, con una piastra incisa con un estratto dal Talmud, testo sacro dell’ebraismo, e la realizzazione di una scultura dell’artista Roberto Giansanti con la dicitura: “Questa luogo è dedicato a tutte le madri, in memoria di Cristina Biagi e tutte le donne vittime di femminicidio”. La mostra, alla quale sono intervenuti più di 200 alunni di ordini di scuola diversi provenienti da vari comuni della provincia, dalla primaria alla secondaria di secondo grado, ha avuto un grande successo di pubblico e forte impatto emotivo su tutti i visitatori costituendo un importante momento di riflessione collettiva.