«Una famiglia di nomadi ha rifiutato la casa popolare»

Il consigliere comunale Benedetti denuncia: «Per loro era ‘scomoda’. Intanto gli italiani dormono fuori»

Il consigliere comunale Stefano Benedetti

Il consigliere comunale Stefano Benedetti

Massa, 30 settembre 2016 - EMERGENZA case popolari: il consigliere Stefano Benedetti spara a zero su una storia che riguarda una famiglia di Sinti.

«Questa famiglia – scrive Stefano Benedetti – era domiciliata abusivamente nel parcheggio di via don Minzoni a Mirteto e non ha accettato di andare a risiedere in un nuovo alloggio popolare a Forno perché troppo lontano dal centro città e quindi scomodo. Infatti si tratta di due appartamenti che sono stati ricavati all’interno della ex caserma dei carabininieri. Appartamenti che risultano essere molto belli e completatamente nuovi. L’amministratore comunale e l’assessore al Sociale, Alessandro Balloni cosa ha fatto? Senza pensarci sopra – afferma ancora Benedetti – ha dirottato subito questa famiglia in un altro alloggio: questa volta un appartmanento vicino al centro città, più comodo e accessibole in modo che la famiglia possa spostarsi senza usare l’auto. Sono venuto a conoscenza di questa storia e ho chiamato l’assessore Balloni che ha sostenuto che era giusto agire in questo modo. Io sono contratio a questa soluzione, perché ritengo che quando una famiglia è senza casa debba accettare qualsiasi proposta avanzata dal Comune.

Inoltre dobbiamo considerare che ci sono italiani-massesi che magari dormono fuori e che farebbero salti mortali per andare a vivere a Forno. A questo punto non rimane altro che biasimare sia il comportamento dei nomadi che dell’amministrazione che ha offeso la nostra comunità. Al sindaco chiedo come mai l’amministrazione sia stata così solerte ad individuare un alloggio per i Sinti quando ci sono tanti italiani che attendono da anni e attualmente ben 17 appartamenti disponibili sono chiusi e disabitati da tanto tempo».