Un defibrillatore al Cai di Campocecina in memoria di Scaffardi

L'apparecchio salvavita è stato donato da alcune imprese del marmo

Gianni Scaffardi

Gianni Scaffardi

Carrara, 12 dicembre 2017 - Un gesto di solidarietà ricordano Gianni Scaffardi, il gestore del rifugio a Campocecina. L’altro giorno, nonostante le condizioni climatiche sfavorevoli un folto gruppo di soci della sezione Cai Carrara, oltre 70 persone, si è radunato al rifugio Cai di Campocecina, per ricordare la figura di Gianni Scaffardi, storico gestore per tredici anni e celebrare una messa per tutti i caduti delle montagne, celebrata da don Primero Scortini; nell’occasione è stata dotata la postazione di soccorso alpino del rifugio di un defibrillatore semiautomatico: ciò renderà ancora più sicura la frequentazione della zona di Campocecina, che vede, soprattutto nella stagione estiva, la presenza di migliaia di escursionisti, semplici appassionati e famiglie. Il dae, fortemente voluto dal gestore e frutto di una generosa donazione da parte di piccole imprese del settore lapideo, ha trovato nel consiglio del Cai un unanime consenso. Nei mesi scorsi, grazie alla stretta collaborazione con la Pubblica assistenza di Carrara sono stati formati e abilitati i primi soci “esecutori laici” della procedura vitale di primo soccorso. Prosegue così il progetto ambizioso di rendere il rifugio Cai Carrara, già sede nazionale di Montagnaterapia, un luogo accessibile e sicuro per tutti. Un gesto di grande rilevanza sociale, che punta a ricordare a dovere il gestore del Cai, Scaffardi, per tutti il gigante buono, recentemente scomparso, e nello stesso tempo a rendere ancora più sicure le nostre montagne. Il gruppo ha partecipato alla messa celebrata e successivamente c’è stata l’inaugurazione dello strumento che trova spazio all’interno del rifugio.