L’uomo che ha sparato alla moglie: "Maledetti ladri, è tutta colpa loro"

Lunigiana, l’ha scambiata per un bandito: "Esasperato dai furti"

Antonio Trogu, 65 anni, ex ufficiale della Marina

Antonio Trogu, 65 anni, ex ufficiale della Marina

Fosdinovo, 13 settembre 2016 - «ERO CONVINTO fosse a letto, accanto a me. Ho mirato al muro, ma era buio. Ho gridato e poi ho sparato. E poi ho sentito le sue urla, strazianti». Antonio Trogu non si dà pace. L’ex ufficiale del Comsubin che all’alba di domenica ha sparato alla moglie credendo fosse un ladro, ferendola gravemente alla spalla, cammina senza sosta nei corridoi dell’ospedale Sant’Andrea, in attesa di poter vedere la consorte. Le donna, fuori pericolo, ieri è stata trasferita nel padiglione di chirurgia. «Sta bene, ed è l’unica cosa che conta» spiega l’uomo, 65 anni, mentre racconta quei drammatici momenti vissuti nella villetta di Giucano, frazione di Fosdinovo, con la moglie, uscita in giardino con il gatto, scambiata per un malvivente.

«Non pensavo fosse lei. Sono andato a letto alle 4: dormiva, l’ho accarezzata prima di coricarmi. Poco dopo si è alzata ed è uscita per andare a giocare col gatto, ma non mi sono accorto di nulla tanto che, quando ho sentito sbattere la porta, mi sono alzato per prendere la pistola dal comodino e le ho detto ‘chiama i carabinieri’ convinto che stesse dormendo accanto a me». L’episodio è avvenuto in cucina. E non è la prima volta che l’uomo, per la paura dei ladri, ha impugnato l’arma. «Ho pensato fosse un ladro. Era buio, non si vedeva praticamente nulla. Ho gridato ‘cosa fai dentro casa degli altri!’ e ho sparato mirando il muro. Era già successo, e i ladri erano scappati. Invece stavolta era lei: quando ha sentito le mie urla, non ha risposto perchè pensava che stessi sognando, ed è entrata in casa. Se solo mi avesse detto ‘sono io’...». E’ stato lo stesso Trogu a prestare le prime cure alla moglie, premendo sulla ferita «per evitare che perdesse troppo sangue. L’ho abbracciata, l’ho tenuta sveglia. L’attesa dell’ambulanza è sembrata un’eternità».

DOLORE, ma anche rabbia ed esasperazione per i continui furti nelle villette della collina. «E’ una situazione che fa nascere in tutti noi uno stato di nervosismo pazzesco, perchè non si può andare a letto tranquilli, c’è sempre qualuno che gira attorno casa. La pistola nel comodino? E’ il modo più tempestivo per difenderci».