Studenti tedeschi in visita a Valla ricordano le vittime della strage

Una sessantina di liceali hanno visitato il luogo del massacro. La commozione dell'interprete

 I giovani del liceo tedesco accanto alla lapide con i nomi dei morti

I giovani del liceo tedesco accanto alla lapide con i nomi dei morti

Massa, 30 settembre 2016 - SONO GIUNTI IN visita alla fattoria di Valla 60 studenti del Liceo Scientifico di Steinhagen, la città tedesca gemellata da 30 anni con Fivizzano, accompagnati dai loro insegnanti e da un’interprete, il signor Karsten Muller di Amburgo. In questo modo hanno scelto di visitare un luogo simbolo della follia umana, toccando con mano una realtà a loro ancora sconosciuta, ovvero i massacri di civili compiuti in Italia dall’esercito tedesco in ritirata durante il secondo conflitto mondiale.

A Valla, nel viale di cipressi che conduce alla grande lapide con sopra incisi i nomi di 107 vittime, tutte donne e bambini, i ragazzi di Steinhagen hanno recitato una preghiera, il «Padre Nostro» e dopo due di loro hanno letto un messaggio in ricordo delle oltre 400 vittime uccise nel comune di Fivizzano «in maniera crudele da parte dei soldati tedeschi; un crimine contro l’umanità che resterà indelebile nel ricordo e che mai più dovrà ripetersi nella storia...».

PAROLE LETTE con una grande carica emotiva, a cui è seguita una semplice ma significativa cerimonia con la deposizione di una corona portata dalla Germania e l’accensione di 60 candele,tante quanto gli studenti. E tutte le candele sono state lasciate accese dentro ampolle di vetro ai piedi della lapide in ricordo delle vittime della strage. Un nuovo momento toccante si è vissuto poco dopo, durante il racconto degli avvenimenti da parte del delegato alla memoria del comune di Fivizzano, quando l’interprete, peraltro un signore tedesco originario di Amburgo, sopraffatto dalla crudezza degli avvenimenti narrati, si è visibilmente commosso piangendo, impossibilitato a proseguire oltre nella traduzione.

I liceali di Steihagen hanno successivamente avuto modo di recarsi al monumento di Cascella in località «I Pini» ed al Museo Storico di San Terenzo Monti dove hanno visionato il materiale esposto fra cui numerose fotografie dell’epoca che hanno colpito non poco la sensibilità dei giovani stranieri.