Spiagge italiane, la Camera proroga le concessioni demaniali

Soddisfatto Marco Pardi, presidente di Oasi Confartigianato provinciale: "Ora una legge che riscriva le regole, basata su due principi fondamentali: il riconoscimento dell’esperienza e la valorizzazione delle professionalità del settore"

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Massa, 27 luglio 2016 - Torna il sereno sulle spiagge italiane: la Camera dei deputati approva un emendamento al decreto sugli enti locali e, di fatto, proroga le concessioni demaniali fino alla scadenza del 2020. Una decisione che congela la situazione attuale, con gli imprenditori del settore che possono continuare a lavorare in attesa della legge di riforma di un modello, quello italiano di gestione delle concessioni demaniali, che l’Unione europea continua ad attaccare, invocando concorrenza e l’adeguamento ai modelli comunitari. L’ultimo degli assalti risale al 14 luglio scorso, quando la Corte europea di Giustizia ha bocciato il sistema automatico di rinnovo delle concessioni italiane. “Non rispetta i principi della concorrenza e non permette una selezione dei candidati”, hanno sentenziato i giudici europei, alimentando un fuoco che brucia ormai da tempo.
La decisione della Camera ha raccolto la soddisfazione di Oasi Confartigianato, la sigla che riunisce più di 1500 imprese del settore. “Siamo contenti che il parlamento abbia finalmente sposato le idee e le soluzioni che proponiamo da tempo – ha sottolineato Marco Pardi  Presidente di Oasi Confartigianato provinciale – ora vogliamo la legge che riscriva le regole, basata su due principi fondamentali: il riconoscimento dell’esperienza e la valorizzazione delle professionalità del settore”.
Un incubo che aveva preso il nome dell’allora commissario europeo, l’olandese Bolkestein, con la sua idea di mettere tutto all'asta, ma che da oggi, con le aperture di governo e parlamento, sembra far meno paura agli imprenditori italiani. Con l’emendamento al decreto sugli enti locali approvato dalla commissione Bilancio della Camera,“è stato fatto il primo passo verso il riordino generale della disciplina – ha detto il Ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa – che terrà conto della professionalità, dell’esperienza e dei sacrifici degli imprenditori italiani”.