Sociale: fondi per gli affitti e uso delle case private

La ricetta dell'assessore Anna Galleni per le classi più bisognose

Anna Galleni

Anna Galleni

Carrara, 17 gennaio 2018 - La ricetta del sociale per aiutare le classi più bisognose passa dal denaro per integrare gli affitti, progetti di coabitazione solidale, risanamento dell’asilo notturno di via Bassagrande, ricorso a case private per dare un tetto a chi non ce l’ha. Queste sono alcune delle linee programmatiche presentate dal sindaco Francesco De Pasquale presentate martedì sera in consiglio comunale per quanto riguarda il Sociale e le Politiche abitative. «A causa anche della crisi economica in atto – dichiara – il disagio abitativo è cresciuto diventando una conclamata criticità. Diventa sempre più impellente riuscire a rispondere alle mutate esigenze abitative, attuando anzitutto metodi di gestione virtuosi del patrimonio comunale. Inoltre diventerà necessario progettare sistemi alloggiativi anche di co-housing, strumento che può fornire una risposta concreta alle situazioni di disagio economico e sociale permettendo di condividere risorse finanziarie e di favorire l’integrazione con le persone». I grillini puntano a reperire poi fondi nazionali e non per poter integrare i canoni di locazione per aiutare chi è in emergenza abitativa. Oltre a questo ci sarà una mappatura di tutti gli alloggi di proprietà del Comune e in base al loro stato saranno rimessi a nuovo. L’amministrazione comunale ha poi intenzione di studiare un’altra strategia, ovvero far ricorso alle abitazioni private, chiedendo al padrone di poter pagare un affitto, per dare una casa a chi ne ha bisogno. In programma c’è poi il risanamento e il potenziamento dell’asilo notturno di via Bassagrande a Marina e verrà redatto un regolamento ad hoc. «Per quanto riguarda i rapporti con Erp – prosegue –, si dovrà avviare una collaborazione basata sul dialogo e fattiva. Tutte le azioni saranno dettate da princìpi di legalità e trasparenza e fondate sui princìpi di equità e giustizia sociale. Per quanto riguarda le politiche sociali, invece, l’azione di questa amministrazione sarà tesa al superamento della concezione di ‘welfare’ come sinonimo di assistenzialismo statico ed emergenziale. Gli interventi sociali devono essere pensati per favorire la responsabilizzazione della persona, tesi a restituirle dignità, finalizzati a fornire possibilità di autonomia in un’ottica di fuoriuscita dal bisogno e non di accompagnamento perenne». Intanto il consigliere di opposizine Massimiliano Bernardi lamenta che in sette mesi non si sia ancora riusciti a nominare il responsabile per la certificazione alloggi per la mobilità: «Una famiglia con un figlio disabile sta aspettando da mesi perché non c’è ancora un resposnabile della certificazione». Capitolo sociale: verrà riorganizzato il servizio dello sportello immigrati, verrà individuato un luogo comunale per il baratto e la donazione di oggetti di seconda mano e di spazi a supporto di tali attività nei quartieri»