Soccorso in alta montagna

A 1750 metri di quota un giovane si è infortunato. Sta facendo il corso per diventare incursore della Marina militare

Sul posto è intervenuto l'elicottero del 118

Sul posto è intervenuto l'elicottero del 118

Massa, 22 novembre 2017 - IN ALTA montagna, in mezzo alla neve, in un punto particolarmente impervio a 1750 metri di quota. E’ lì che alle prime ore della mattina due giovani allievi della Marina Militare hanno iniziata la loro giornata di addestramento per entrare a fare parte del corpo degli incursori: militari altamente specializzati in qualsiasi tipo di intervento, anche affrontare una salita di montagna in mezzo alla neve come prevede il corso di 11 mesi svolto a Spezia. E’ bastata però una banale caduta per stravolgere la giornata di addestramento e rendere necessario una complessa operazione di soccorso per aiutare i due giovani. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, intorno alle 6 del mattino mentre stavano percorrendo un sentiero poco sotto la cresta del monte Bragalata (nei pressi di Passo Campione), uno dei due militari è inciampato procurandosi una distorsione a una caviglia.

Ha proseguito nel suo cammino insieme al collega, ma andando avanti si è reso conto di non poter più proseguire anche perchè il loro cammino era intralciato dalla neve molto alta. Inevitabile la richiesta di soccorso alla centrale del 118, subito girata al Soccorso alpino di Massa Carrara e di Parma: i due militari al momento dell’incidente si trovavano infatti a ridosso del confine fra la Lunigiana e l’Emilia. Sono stati proprio i tecnici del soccorso alpino di Monte Orsaro (Parma) e Monte Cusna (Reggio Emilia) i primi ad avvicinarsi con sci da alpinismo e mezzi fuoristrada al punto dove era bloccato il ferito, mentre il collega col telefono cellulare ha dato coordinate molto precise al soccorso alpino apuano. «Abbiamo parlato più volte – dicono dal Sast – trattandosi di militari erano ben equipaggiati e preparati fisicamente ad ogni evenienza».

E’ stato poi lo stesso militare infortunato a spiegare al telefono ai soccorritori cosa era successo, a rassicurarli sulle sue condizioni di salute al di là dell’impossibilità di proseguire nel cammino. Per recuperare lui e il collega è stato chiesto l’intervento dell’elicottero Pegaso decollato dall’aeroporto del Cinquale, arrivato sul posto proprio mentre i tecnici del soccorso alpino emiliano erano molto vicini al punto di contatto.

Il recupero è stato fatto col verricello così come avvenuto non molti giorni fa per una coppia di escursionisti feriti nella zona di Casola, dopodichè il militare infortunato è stato trasportato al Noa di Massa dove gli è stata riscontrata la ferita ad una gamba. Ne avrà per qualche giorno. «Un intervento eseguito in perfetta sinergia fra Prefettura e soccorso alpino di due squadre di regioni diverse» dicono dal Sast apuano.