Scambio di contatori, utenza “piombata”

Un consumatore di Fivizzano denuncia:

 Alfredo Turcolini mostra contatore sigillato all’esterno della sua abitazione  a Fivizzano

Alfredo Turcolini mostra contatore sigillato all’esterno della sua abitazione a Fivizzano

 

Massa, 30 settembre 2016 - UNA SITUAZIONE degna di uno dei migliori film della serie “Totò e Peppino”, quella che sta vivendo in questi ultimi giorni una famiglia di Fivizzano. Alla famiglia di Alfredo Turcolini, residente a Fivizzano in via Nazionale, infatti improvvisamente è stata tolta l’erogazione dell’acqua di casa da parte del gestore idrico Gaia.

«E’ avvenuto improvvisamente giovedì 22 scorso – dichiara Alfredo Turcolini, il padrone di casa, sessantenne dipendente dell’Asl in servizio all’ospedale di Fivizzano, ormai prossimo alla pensione – quando verso le 11 mia moglie s’è accorta che in casa dai rubinetti non sgorgava più acqua. Così, a mezzogiorno, non abbiamo potuto fare da mangiare ai nostri 5 nipotini; le nostre due figlie infatti lavorano entrambe e la mensa scolastica non è ancora in funzione pertanto noi due nonni ospitiamo per il desinare di mezzogiorno i nostri nipoti. Ho telefonato al numero verde di Gaia ed in quel contesto, sono venuto a conoscenza,senza aver ricevuto alcun preavviso, né scritto, né verbale, che mi era stato piombato il contatore per via di una fattura del 2009 ancora insoluta. Una fattura, il cui pagamento mi era stato sollecitato nel 2012 per iscritto da parte della società, presso la quale mi ero subito recato spiegando bene come in realtà stavano le cose: tempo prima infatti gli operai di Gaia intervenendo sulla linea delle nostre utenze per riparare un guasto, per errore avevano rimontato inversamente i contatori cosicché senza saperlo la mia utenza era collegata al contatore del vicino di casa e quella di quest’ultimo, al mio.

Una vicenda assurda, per fortuna venuta alla luce quando un bel giorno, dovendo fare una riparazione idraulica d’urgenza, chiusa la valvola del contatore, in realtà l’acqua in casa mia continuava a venire. In quell’occasione, scoprimmo – racconta ancora Turcolini – che i contatori erano stati invertiti. Avvertii immediatamente Gaia e vennero subito gli operai a risolvere il problema, mettendo fra l’altro sulla mia utenza, non ne conosco il motivo, un contatore nuovo. Successivamente, ricevetti la bolletta relativa ad un conguaglio sul vecchio contatore sostituito ammontante a 210 euro, mi recai pertanto presso gli uffici di Gaia per spiegare come stessero le cose: quel conguaglio, in realtà era relativo al contatore sostituito utilizzato dal vicino e non spettava pertanto a me di pagare quell’importo perché era l’acqua che lui aveva consumato. Nell’occasione, mi risposero che avrebbero provveduto a sistemare loro la faccenda e che non mi dovevo preoccupare visto che avevamo sempre pagato tutto regolarmente con addebito bancario. Ma ora, a 4 anni di distanza, mi sono ritrovato con il contatore piombato. Mi sono recato subito da Gaia: mi è stato risposto che se rivoglio l’acqua devo pagare i 210 euro. E’ assurdo, io non pago il conguaglio di un’utenza che non è mia; mi sono rivolto ad un noto studio legale di Spezia che s’è attivato per il ripristino d’urgenza: ho documentazioni e precise testimonianze. E uno dei testimoni è proprio il mio vicino di casa!».