Sanac, in attesa del compratore arrivano commesse e cassintegrati

Nello stabilimento in via Dorsale a Massa sono rimasti al lavoro solamente in 117

 Tre delegati sindacali della fabbrica in via Dorsale

Tre delegati sindacali della fabbrica in via Dorsale

Massa, 26 maggio 2017 - SANAC, C’È qualche spiraglio di luce. Partiamo dalla situazione del gruppo di cui fanno parte quattro stabilimenti, compreso quello di Massa. Lo scorso 19 maggio è stato pubblicato il bando per la vendita del gruppo. Entro il 30 giugno dovranno esserci le manifestazioni d’interesse. E alla fine di questo percorso i commissari decideranno chi sarà il compratore, dopo aver confrontato i vari piani industriali, le garanzie offerte (in primis quelle sull’occupazione) e il prezzo. In attesa di vedere cosa accadrà, ieri, intorno a mezzogiorno, nello stabilimento in via Dorsale c’è stato un faccia faccia tra uno dei manager del settore risorse umane del gruppo, Paolo Bruschi e i delegati di fabbrica. A chiedere l’incontro, nei giorni scorsi, era stata l’Rsu. E il quadro complessivo uscito dalla riunione è meno nero dello scorso anno.

«DOVEVAMO discutere alcune posizioni e verificare la strada che stiamo percorrendo – spiega Renzo Borini, delegato Rsu Cisl – . Nel 2012 in fabbrica eravamo in 150 circa. Poi al gruppo Riva (che nel 1995 ha rilevato la società ILVA spa di cui Sanac faceva parte ndr.) quindi anche alla Sanac è accaduto quello che tutti conoscono. Da allora c’è stato il blocco del turn-over. Chi è andato in pensione o comunque è andato via non è stato sostituito. Ora siamo qui a Massa in 117 e il lavoro sta riprendendo. Sono arrivate nuove commesse, dall’Ilva di Taranto e da altri clienti, e siamo risaliti a circa il 60% del potenziale produttivo. Per reggere il rimo, sono arrivati qui a Massa, dove resteranno fino al 31 luglio, 2 cassintegrati dell’Ilva di Genova. Altri tre cassaintegrati arriveranno a giorni: uno ancora dall’Ilva di Genova e due dallo stabilimento Sanac di Vado Ligure. Purtroppo i contratti a termine di Massa avevano tutti già fatto almeno 40 mesi qui in fabbrica e quindi il contratto non poteva essere più prolungato in quanto, per legge, sarebbe scattata l’assunzione a tempo indeterminato. In futuro, però, chi andrà via dovrà essere sostituto da qualcuno che ha già fatto il contratto a termine qui a Massa. Non possiamo scendere sotto i 117 dipendenti fissi attuali».

MA SE il futuro prossimo è abbastanza tranquillo, il futuro remoto è ancora tutto da decidere. «Con l’incasso dalla vendita del gruppo, saranno pagati i fornitori e anche noi lavoratori recupereremo qualche credito – conclude Borini – certo, ora in fabbrica l’atmosfera è più serena rispetto allo scorso anno ma c’è l’ansia per sapere chi comprerà l’azienda. In fabbrica non è venuto in visita nessuno, per vedere cosa si produce e come. Aspettiamo».