Rogo devasta la pira di Sant’Antonio

Ignoti incendiano con un razzo la catasta di legna al Ponte Spagnoli a Pontremoli. L'ira dei fuochisti. Preoccupazione in Comune

 Com’era ridotta la castagna di legno dopo il rogo

Com’era ridotta la castagna di legno dopo il rogo

Pontremoli, 23 gennaio 2017 - I VANDALI hanno sabotato il falò di Sant’Antonio. Mani ignote hanno dato fuoco venerdì, verso le 21, alla gigantesca pira allestita davanti al Ponte Spagnoli. Doveva bruciare ufficialmente ieri sera, dopo il rinvio decisoo martedì scorso per questioni di sicurezza viste le bufere di vento. Nonostante la catasta di legna fosse tenuta sotto controllo (ma la tradizione della gara dei falò vuole che la pira completata si rispetti), incursori anonimi, percorrendo il greto della Magra da sud, sono arrivati non visti nelle vicinanze della pira. Per incendiarla forse hanno usato un razzo per segnalazione nautica: secondo testimonianze l’incendio si sarebbe sviluppato dalla cuspide. Inizialmente il fuoco ha diviso a metà il cono della pira bruciata nella parte sud

. Un vero sacrilegio per i fuochisti di Sant’Antonio, già innervositi dal posticipo causato dal meteo, e colpiti al cuore da un’azione teppistica fuori dalle regole e dalla logica della competizione tra i fuochi. Subito è scattata la caccia al colpevole e nel mirino sono finiti gli avversari del Falò di San Geminiano, che hanno subito rigettato le accuse, prendendo le distanze dall’episodio e condannandolo. Chi è stato, dunque? Nessuno lo sa, non ci sono prove. L’altra sera sul Ponte Spagnoli, mentre il vento alimentava le ultime fiamme sulle fascine rimaste, un vecchio fuochista aveva le lacrime agli occhi:

« I responsabili di questa porcata dovrebbero vergognarsi. La competizione tra i falò non c’entra nulla, è una mancanza di rispetto inaccettabile. Ma se sono stati i nostri avversari diciamo che anche loro non faranno il falò per il patrono!». Si respirava un’aria nervosa sul ponte intitolato alla camicia rossa pontremolese che seguì Garibaldi in tutte le guerre. Ognuno aveva il suo commento bellicoso. Intanto le scintille del falò violato, portate dal vento, avevano incendiato poco lontano un’area piena di arbusti. Per spegnere tutto sono intervenuti i vigili del fuoco.

Sul posto sono arrivati il sindaco Baracchini, il vice Buttini, l’assessore Lecchini, il capogruppo consiliare Jacopo Ferri e, a sorpresa, anche il sottosegretario alla Giustizia Cosmo Ferri che dalla propria casa aveva visto le fiamme alte nel cielo. Si sono attivati anche i carabinieri che hanno raccolto informazioni sull’episodio. Ieri mattina il sindaco ha convocato in Municipio rappresentanze dei due gruppi che organizzano i falò storici e ha ricordato loro le responsabilità che stano dietro la competizione. Occorrono nuove regole anche per avere spettacoli sicuri. I fuochisti di Sant’Antonio intanto avevano deciso di riedificare a tempo di record una nuova pira da bruciare per tenere fede allo spettacolo.