Dalla Sicilia alla Toscana per compiere rapine, traditi dallo champagne

Scattano gli arresti. Avevano compiuto colpi in istituti di credito di Carrara

Una pattuglia di carabinieri (foto di repertorio)

Una pattuglia di carabinieri (foto di repertorio)

Carrara, 6 settembre 2017 - Sono stati arrestati dai carabinieri di Massa Carrara, coordinati dal procuratore Aldo Giubilaro, tre rapinatori siciliani, autori di numerose rapine in banca, due avvenute a Carrara, ad ottobre e novembre 2015. In carcere sono finiti S.G 33 anni, S.S 28 anni e A.A 22 anni, arrestati ad Acireale, Augusta e Naxos.

Durante le due rapine alla Banca regionale europea di Avenza e alla Cassa di risparmio di Pistoia e della Lucchesia di Marina di Carrara, i tre si erano rivelati particolarmente esperti: minacce ai cassieri per ottenere le password dei caveau, bancomat e casseforti, dimostrando di conoscere dove abitavano i famigliari; polpastrelli coperti con colla, per non lasciare alcuna traccia, camuffamenti di volta in volta diversi; spostamenti dalla Sicilia ognuno con mezzi di trasporto diversi, aereo, auto e treno, nessun contatto con il territorio, schede telefoniche acquistate per compiere i furti, intestate a persone inesistenti e poi distrutte. Le due rapine apuane hanno fruttato 180 mila euro.

I tre, assieme ad altri complici non ancora rintracciati, hanno agito anche ad Alessandria, Bergamo, Venezia e Spezia. Sono stati identificati grazie ad un sofisticato sistema per i rilievi antropometrici e perché, incautamente, dopo ogni rapina festeggiavano con bottiglie di Dom Perignon, il che è stato un altro elemento di riconoscimento per i carabinieri del nucleo investigativo di Massa Carrara.