La tragedia di Deiva, omicida scarcerato

Scena muta di fronte al giudice: domiciliari per il trentenne di Carrodano. I funerali dell'operaio massese ucciso sull’A12

Il luogo della tragedia

Il luogo della tragedia

La Spezia, 22 ottobre 2016 - E’ ancora sotto choc e non ricorda nulla di quanto accaduto martedì sera, alle 18.30 sull’autostrada A12 poco prima dello svincolo per Deiva Marina. Per questo ieri mattina in tribunale a Genova l’idraulico di 33 anni, pugliese d’origine ma residente nel comune di Carrodano (Spezia), ha fatto scena muta nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip del tribunale di Genova.

Deve rispondere di aver travolto e ucciso alla guida della Volkswagen Polo che appartiene alla moglie, Umberto Andrea Leone, 60 anni, massese, responsabile di un cantiere sull’autostrada. IL GIP ha convalidato l’arresto del 33enne e gli ha comunque concesso gli arresti domiciliari che nell’immediatezza del tragico incidente erano stati negati, accogliendo la richiesta dell’avvocato difensore Marco Gogioso. Si presume che quando all’investitore passerà lo choc e ricorderà l’accaduto, sarà lui a chiedere al magistrato di essere ascoltato. Anche agli agenti della polizia stradale, subito dopo la tragedia, aveva continuato a domandare «Ma cosa ho fatto?».

Ad ogni modo le indagini effettuate dalla sezione infortunistica della polstrada della Spezia, guidata dal vice questore aggiunto Elena Natale, hanno evidenziato la positività all’alcoltest facendo registrare valori tre volte superiori al limite consentito per legge e da un primo riscontro sarebbero emerse anche tracce di cannabinoidi. Non solo: il 33enne aveva la patente revocata da due anni perché era già stato trovato a guidare in stato di ebbrezza e viaggiava sull’auto della compagna priva di assicurazione. In base alla nuova legge che punisce l’omicidio stradale, il giovane rischia una pena tra gli 8 e i 12 anni.

Agli agenti subito dopo l’incidente aveva raccontato di aver bevuto per festeggiare la nascita dei due gemelli: si era poi messo in auto sull’autostrada per far ritorno a casa a Carrodano, quando all’altezza di uno scambio di carreggiata anzichè girare ha tirato dritto travolgendo Umberto Andrea Leone, che in quel momento stava segnalando il cantiere con i lavori in corso a poca distanza dal casello di Deiva Marina, ma ancora (per pochi metri) nel territorio del Comune di Moneglia (Genova). Leone, 60 anni conosciuto per la sua lunga esperienza di fotografo, è morto sul colpo. Oggi la città gli ha dato l’ultimo saluto in occasione dei funerali in programma alle 16,30 a San Sebastiano.