Murales con Papa Francesco e Madre Teresa all’ex San Pio a Massa

Il nuovo oratorio sarà affrescato con dei murales

Il collettivo Orticanoodles con l’assessore comunale Elena Mosti, Almo Puntoni della Caritas e Marco Mirko Nani e l’architetto Antonio Leone

Il collettivo Orticanoodles con l’assessore comunale Elena Mosti, Almo Puntoni della Caritas e Marco Mirko Nani e l’architetto Antonio Leone

Massa, 22 giugno 2017 - Quando tra sacro e sociale c’è spazio anche per l’arte, il risultato è una struttura come il nuovo oratorio Nostra Signora di Lourdes. Conosciuta da tutti come "l’antica chiesa di San Pio X" in via Fratelli Rosselli, poco distante da quella che ha preso il suo posto, il nuovo edificio completamente riqualificata dalla Diocesi apuana, ospiterà il centro di accoglienza Caritas. Ma la novità presentata ieri in Comune alla presenza dell’assessore alla Promozione del territorio Elena Mosti, è la realizzazione del murales di 40 metri per sette in corso fino martedì.

Autore dell’opera della cosiddetta «arte di strada», è il collettivo Orticanoodles, già protagonista del murales in piazza dei Narcisi all’ex mercato coperto di Massa e del ritratto di Francesca Rolla in piazza delle Erbe a Carrara. Al fianco del collettivo diretto da Walter "Wally" Contipelli, un gruppo di studenti ed ex studenti del liceo artistico massese Felice Palma, già coprotagonisti di altre realizzazioni. Anche se "il bozzetto è ancora top secret", come dichiarato dal curatore Marco Mirko Nani, ciò che è certo è il soggetto su cui è incentrato il murales, "che una volta realizzato – ha precisato la Mosti – sarà un’opera che apparterrà a tutta la città".

Si tratta di Papa Francesco. Oltre all’esterno anche l’interno, dove verrà realizzata un’altra opera che avrà come soggetto Santa Madre Teresa di Calcutta, proprio per la sua dedizione verso i bisognosi.

"La chiesina di circa 300 metri quadri – come spiegato dal direttore Caritas Almo Puntoni – ospiterà oltre all’altare per le funzioni, alcuni ambienti dove avranno sede il Centro di ascolto e il Centro aiuto alla vita per le madri in difficoltà". Il progetto è stato curato da Antonio Leone con la ditta Enro e "si è trattato di un intervento di ristrutturazione impegnativo dal punto di vista strutturale e della sicurezza – ha spiegato l’architetto Leone – per restituire a un contenitore in disuso, l’efficienza, la funzionalità e la bellezza, conservando i simboli della cristianità".