"Sono stato io, quella è la moto". Come è stato preso il pirata Oggi i funerali

I comandanti dei vigili e dei carabinieri raccontano la giornata investigativa

La zona dell'incidente (Foto Delia). Nel riquadro la vittima

La zona dell'incidente (Foto Delia). Nel riquadro la vittima

Carrara, 20 maggio 2017 - Arrestato l'investitore di Alessio Zanetti, il ragazzino di 16 anni ucciso da una moto pirata mentre tornava a casa da scuola sull’Aurelia. «Sono stato io, quella è la moto» sono le parole con cui Michele Agostini, 37 anni, ha ricevuto in casa la comandante della polizia municipale Paola Micheletti. E’ stato l’epilogo, nell’abitazione delle Canalie, di una giornata al fulmicotone da parte delle forze dell’ordine: subito dopo l’incidente a Battilana, mentre al Noa i sanitari cercavano di strappare alla morte il giovane Zanetti, il comando della polizia municipale e quello dei carabinieri, coordinati dal comandante Mario Ricciardi, hanno dato il via a una caccia all’uomo fatta di video, filmati, testimonianze, reperti e verbali. Oggi alle 14,30 alla chiesa di san Pietro a Avenza i funerali del 16enne.

«Una serrata attività investigativa – hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa la comandante Micheletti, il capo dei carabinieri Ricciardi, e il comandante del Norm Walter Calandri – nella quale basandoci sulle telecamere, sui racconti dei testimoni e sui reperti raccolti sul posto siamo risaliti al responsabile. Non servirà a ridare la vita al ragazzino, ma a riportare giustizia. Un lavoro di grande collaborazione che ha dato i suoi frutti. Dai monitor abbiamo scoperto che si trattava di uno scooter Yamaha Majestic 125 del quale avevamo una parziale visione della targa. Così – hanno concluso – abbiamo passato a tappeto tutte le moto che potevano corrispondere».

In base agli archivi dei carabinieri e della polizia municipale (c’era anche una multa ad Agostini), il cerchio si è ristretto a una ventina di persone che sono state tutte passate in rassegna e contattate. Soltanto al 18esimo, nella casa ai piedi delle Canalie, è stato trovato Agostini distrutto che confessava. «Il giovane investitore – scrivono gli inquirenti in una nota –, originario di Carrara, attualmente privo di stabile occupazione, con piccoli precedenti penali, alla vista degli operatori ammetteva immediatamente le proprie responsabilità, indicando ai presenti anche il mezzo, parcheggiato nei pressi dell’abitazione». Immediato l’arresto e la nomina del legale di fiducia Alessandro Maneschi. Il sostituto procuratore Roberta Moramarco provvedeva agli arresti domiciliari e apriva una fascicolo con il reato omicidio stradale con l’aggravante di fuga del conducente. Un reato per cui la pena va dai 7 ai 12 anni. Il resto è una tragedia fatta di due vite distrutte, una lasciata sull’orlo di una strada statale, mentre ancora ci si doveva affacciare alla vita, l’altra lacerata da un attimo di follia. Alla famiglia del giovane Alessio il cordoglio del sindaco Angelo Zubbani che parla «di indignazione per il comportamento inqualificabile e assurdo dell’investitore. Al tal proposito voglio riconoscere i grandi meriti della Polizia municipale e dei carabinieri per la professionalità e la competenza con le quali hanno saputo svolgere le delicate indagini che hanno portato all’individuazione del responsabile nel giro di poche ore».