Migranti, il sindaco Grassi si arrende. "Stop all’accoglienza nell’Ostello"

"Ho già scritto al prefetto: il 28 febbraio prossimo sarà l’ultimo giorno"

Paolo Grassi (Pd), che è anche vice presidente della Provincia, volta pagina nella questione dell’accoglienza ai migranti

Paolo Grassi (Pd), che è anche vice presidente della Provincia, volta pagina nella questione dell’accoglienza ai migranti

Fivizzano (Massa Carrara), 22 gennaio 2018 -  LA GOCCIA che ha fatto traboccare il vaso, nella travagliata esperienza con i 30 profughi nigeriani, da tempo accolti a Fivizzano e alloggiati nell’Ostello degli Agostiniani di proprietà del Comune, è stato il rinvenimento, da parte dei carabinieri della locale stazione di sostanze stupefacenti, a quanto pare per uso personale, all’interno delle stanze dove i migranti vivono e dormono. La notizia, data in esclusiva dal nostro giornale, ha provocato in zona un misto di perplessità e indignazione fra gli abitanti ed ha fatto prendere al primo cittadino, Paolo Grassi (Pd), una decisione clamorosa: il 28 febbraio prossimo, sull’accoglienza a questi stranieri provenienti dalla Nigeria, calerà definitivamente il sipario.

«L’AMMINISTRAZIONE comunale, con l’inizio della crisi libica nel 2011 – ha dichiarato il sindaco – ha accolto immigrati e richiedenti asilo a dimostrazione che l’accoglienza per noi è un valore irrinunciabile. In quel tempo infatti fu il nostro Comune direttamente a ospitarli nell’Ostello. Poi sono iniziati periodi non facili, tante infatti sono state le difficoltà nell’ affrontare i problemi di gestione e di convivenza con queste persone, con usi e costumi diversi, a esempio nella gestione dei rifiuti che per loro è un... tabù. Inoltre uno stillicidio di continui rapporti con la questura e l’ufficio immigrazione della prefettura di Firenze, con l’onere dei trasporti e a volte con poca collaborazione tra le istituzioni: tutte brave al momento dell’assegnazione per poi lasciarci soli nell’opera dell’accoglienza che abbiamo portato avanti fino al 2013».

«NEL GIUGNO del 2015 – continua Grassi – l’ennesima crisi nord- africana impose al governo italiano (visti i numerosi sbarchi giornalieri) ulteriori assegnazioni di migranti ai Comuni da parte delle prefetture. Nel settembre di quell’anno anche noi, interpellati dalla nostra prefettura, abbiamo dato la disponibilità ad accogliere un certo numero di profughi, a conoscenza che la loro gestione sarebbe stata affidata all’Associazione Mamme di Fivizzano in quanto il Comune non aveva più la disponibilità del bene, a loro affidato mediante gara d’appalto. Questi giovani profughi, provenienti dalla Nigeria, sono stati ben accolti dall’’Associazione che con senso civico e dedizione li ha assistiti per oltre due anni. E non dico fra quali e quante difficoltà e critiche mosse da forze politiche locali e cittadini. Per fare un esempio, è giusto riferire che per il trasporto dei bus è stata proprio l’Associazione Mamme a farsi carico degli abbonamenti e dei corsi per l’istruzione e conoscenza della lingua italiana nei confronti degli ospiti stranieri. Però, giunti a questo punto, analizzando la situazione attuale, constatando che in questo campo sono stato... lasciato solo, condivido con tanti miei concittadini il fatto che questi giovani migranti, almeno per qualche ora al giorno, dovrebbero rendersi utili alla collettività che li ha accolti, pulendo strade, cunette, giardini e così via. Purtroppo, mi rendo conto ulteriormente che in realtà queste persone sono a zonzo, sempre con il loro cellulare a portata di mano. Ora basta».

«VOGLIO però ringraziare – conclude il sindaco – l’Associazione Mamme, infinite volte criticata e attaccata da singoli e forze politiche, come in occasione della costruzione delle piscine in piazza Libertà e nel recupero del nostro Ostello, che oggi in molti ci invidiano. E nel contempo ringrazio i carabinieri per la collaborazione e per il lavoro di prevenzione e repressione svolto. Ho appena scritto al prefetto Ricci: la data del 28 febbraio 2018 sarà l’ultimo giorno di questa “esperienza di umanità” nel Comune di Fivizzano».

Roberto Oligeri