Michelangelo, il cucciolone che guarisce gli anziani dalla depressione / FOTO

Pet therapy con un pastore australiano alla casa di riposo di Aulla

 Michelangelo con Eugenio Giorgio (un ospite) e la signora Giuseppina

Michelangelo con Eugenio Giorgio (un ospite) e la signora Giuseppina

Aulla (Massa Carrara), 1 ottobre 2016 - Riesce a far sorridere chi non ne ha più voglia e a far sentire amato chi si sente solo. Come? Dando una zampa o lasciandosi accarezzare. Alla residenza per anziani Michelangelo di Aulla è arrivato un ospite un po’ speciale: si chiama, ovviamente, Michelangelo ed è un pastore australiano, comprato dai responsabili della struttura per festeggiare i 14 anni di attività ed è arrivato, cucciolo, dentro una scatola col fiocco. E Michelangelo, da batuffolo che era, sta crescendo, affezionandosi sempre di più agli ospiti e agli operatori, strappando un sorriso a tutti per la sua dolcezza. Sarà la prima esperienza di Pet therapy in una struttura lunigianese.

"Avevamo un po’ di dubbi in proposto - racconta Eugenio Mammolenti, responsabile della struttura -, ma poi abbiamo deciso di prendere un cane, dopo una riunione con l’intera equipe. Da allora abbiamo ottenuto grandi risultati, non lo credevamo possibile". Al momento il cucciolone sta facendo l’addestramento di base, finito il percorso diventerà importante per la Pet therapy che si svolgerà in struttura. Proprio per questo, sabato 8 ottobre, alle 15, ci sarà un incontro aperto a tutti, con attività gestite dal Centro educazione cinofila ‘Io e io cane’, che sta seguendo anche Michelangelo. Spazio anche ai bimbi, con la partecipazione del laboratorio espressivo della 5 B della scuola primaria di Aulla. E Michelangelo, tra gli ospiti, ha già i suoi preferiti, come Giorgio, che si impegna nell’addestramento o Giuseppina, detta Dolly, per cui ha un’adorazione. Lei, che ha sempre amato i cani, è felicissima di poterlo coccolare.

"E’ un giocherellone - dice mentre lo accarezza - è bello averlo qui, rende felici tutti. E poi io ho sempre avuto cani". Il cucciolo deve rispettare le regole, ma va a trovare, accompagnato, tutti i pazienti, compresi quelli allettati. E i benefici sono numerosi.

"Aiuta pazienti che stanno male - continua Eugenio -, una signora, che non riesce a parlare, lo chiama per nome regolarmente, altri che invece non uscivano mai dalla propria stanza, adesso vanno con lui in giardino, ha alleggerito la solitudine e il senso di abbandono di cui spesso possono soffrire gli ospiti di una residenza per anziani". Anche gli operatori sono felici di averlo: alcuni di loro, spesso, fuori orario di lavoro, tornano in struttura col proprio cane, per farli giocare.

"Michelangelo è intelligente e affettuoso - chiude Eugenio - durante l’incontro in programma mostreremo le varie attività che anche noi proporremo, una volta che lui avrà terminato l’addestramento. Ci piacerebbe, in futuro, poterlo portare, con i volontari, anche negli ospedali".