Massa, allarme incendi ma i pompieri sono sempre di meno

Il comandante Bruni ammette problemi di organico ma è ottimista

 I pompieri della nostra provincia insieme al loro dirigente nazionale

I pompieri della nostra provincia insieme al loro dirigente nazionale

Massa, 22 luglio 2017 - ALLARME incendi, a Firenze il «governatore» Rossi ha firmato la dichiarazione di stato d’emergenza regionale. Ma nella provincia di Massa Carrara a spegnere gli incendi sono in primis i vigili del fuoco. E ieri il comandante Leonardo Bruni ha descritto una situazione positiva ma con luci e ombre. Intendiamoci. La situazione è sotto controllo e in caso di necessità i nostri pompieri possono aver rinforzi sia da terra (da Lucca e La Spezia) che dal cielo (Canadair ed elicotteri). E anche loro spesso vanno di rinforzo fuori provincia (recentemente a Pistoia). Detto questo, però, colpisce sapere che in ogni momento della giornata i vigili del fuoco in servizio sul territorio (da Zeri a Montignoso, per intenderci) sono 20/25. Divisi tra la sede di Massa (dove sono sempre più o meno in 15) quella di Carrara (dove sono come minimo in 5) ed Aulla (stesso numero di Carrara). Tra pochi giorni aprirà la sede di Pontremoli ma resterà operativa circa un mese. Non di più. E solo perchè gran parte delle spese vengono sostenute da comuni e Regione.

«NELLA NOSTRA provincia l’organico è un pochino carente ma siamo sempre entro i limiti – spiega Bruno Leonardi, comandante provinciale del vigili del fuoco – operativi siamo in 160 distribuiti su 4 turni e 3 sedi. Quindi per capire in quanti siamo in servizio in un qualsiasi momento in una determinata zona dobbiamo fare due divisioni. A Pontremoli a fine mese ci sarà una squadra solo grazie al contributo dei comuni lunigianesi e della Regione Toscana». Bruni getta molta acqua sul fuoco sull’ipotesi di problemi in caso di grossi incendi: «A Pontremoli utilizzeremo personale permanente pagato come straordinario grazie alla convenzione con la Regione Toscana. Poi abbiamo anche i vigili del fuoco discontinui che possiamo usare con contratti a termine». Bruni conferma la possibilità di impiegare i Canadair («ma quelli dipendono dal comando a Roma») e gli elicotteri: questi ultimi possono arrivare sia da Arezzo (dove c’è l’eliporto del corpo) che dalle basi dove si trovano gli elicotteri usati dalla Regione Toscana.

NOTA curiosa. Lo scioglimento del Corpo Forestale non ha portato, nella nostra provincia, uomini e mezzi ai vigili del fuoco. «La maggioranza è entrata a far parte dell’Arma – conclude Bruni – qui a Massa solo uno è venuto da noi e adesso si occupa di incendi boschivi e polizia giudiziaria». A proposito. A spegnere i roghi nei boschi possono essere chiamati anche gli operai forestali. In una nota la Uil Toscana ricorda però che «gli operai forestali (che qui dipendono dall’Unione dei Comuni ndr.) attivi in Toscana sono 470. Siamo sotto la soglia del fabbisogno minimo. E la soglia è destinata ad assottigliarsi ulteriormente visto che nel giro dei due anni circa 70 andranno in pensione. Di questi 470 operai forestali, poi, una gran parte, considerata l’età e il lavoro usurante, sono inabili al servizio anti incendio».