Le ‘belle arti’ entrano in Procura

Ieri a Massa l’inaugurazione della mostra. «Sono la speranza del domani»

 Aldo Giubilaro con gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Carrara che hanno realizzato le opere

Aldo Giubilaro con gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Carrara che hanno realizzato le opere

 

Massa, 3 dicembre 2017 - LA PROCURA come una galleria d’arte. Unica in Italia grazie alla iniziativa del procuratore capo Aldo Giubularo, magistrato in prima linea che non guarda in faccia i potenti, che ha regalato agli uffici della Procura la piacevolezza dell’arte, creando un’iniziativa che, per la quarta volta consecutiva trasforma i corridoi giudiziari in una mini galleria espositiva. E protagonisti sono i giovane, gli studenti della Accademia di Belle Arti di Carrara, che hanno la possibilità di esporre le loro opere in un ambito non solo scolastico e accademico. «Belle Arti in Procura»: così, con semplicità, il procuratore ha chiamato la rassegna artistica delle opere dei giovani studenti, che da ieri, e per un anno, danno ampio respiro alla Procura.

All’inaugurazione della mostra, ieri, erano presenti la società civili, militari e religiose: il prefetto Enrico Ricci, il sindaco Alessandro Volpi, il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, la presidente del Tribunale Maria Cristina Failla, ma anche tanti amici del magistrato, uno arrivato da Lugano, che apprezzano la trasformazione della Procura in un atelier d’arte. Protagonisti assoluti e indiscussi gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara, una eccellenza nazionale grazie al presidente Giancarlo Casani, al direttore, alla sua equipe, agli insegnanti e agli allievi, che hanno realizzato le opere. Sono Maria Diletta Alessi, Angelina Babkina, Marco Bert, Samuele Bertoneri, Maria Bressan, Francesca Contese, Silvia Cuncu, Luca Del Vignale, Jennifer Deri, Tancredi De Simone, Niccolò Fagnini, Giacomo Grossi, Qi Li, Gianluca Manzini, Yun Mei, Tsoget Nergui, Agnese Pieri, Paolo Scordino, Ying Xiao, Dilixiati Yilixiati, Bo Zhang e Federico Zurani.

Hanno realizzato volti, paesaggi e nature morte che abbelliscono i locali della Procura e che nei giorni di lavoro dei magistrati, che spesso si occupano anche di giovanissimi che prendono una strada sbagliata, ricorderanno a chi amministra la giustizia che il futuro è dei giovani che amano il bello, che studiano e che si impegnano. «Loro – hanno detto gli intervenuti – sono la speranza del domani». E un ruolo importante lo hanno avuto anche gli studenti dell’alberghiero «Minuto» che hanno preparato il buffet. Il procuratore Aldo Giubilaro ha ricordato il legame personale, come genitore, con il «Minuto», altra eccellenza del territorio, presente anche con la dirigente. Alcune opere dei giovani studenti saranno esposte al Museo Guidi di Forte dei Marmi.