Ispettori del lavoro in sciopero per chiedere migliori condizioni

Da circa 40 giorni non si fanno più controlli nelle aziende e in cava

Gli ispettori del lavoro che ieri mattina hanno protestato in piazza Aranci in attesa di parlare col Prefetto

Gli ispettori del lavoro che ieri mattina hanno protestato in piazza Aranci in attesa di parlare col Prefetto

Massa, 18 novembre 2017 - NELLA provincia apuana la lista dei morti sul lavoro (in primis in cava) si allunga ogni anno ma gli ispettori del lavoro da oltre un mese non fanno controlli. La notizia è emersa ieri mattina durante il sit-in organizzato dai sindacati confederali e autonomi in piazza Aranci. Le forze in campo sono limitate. In provincia gli ispettori del lavoro sono 13, cui aggiungere 9 dipendenti amministrativi dell’Ispettorato e 3 carabinieri nel nucleo specializzato sul lavoro. Ebbene, gli ispettori ieri hanno incrociato le braccia per mezza giornata chiedendo di essere ricevuti dal Prefetto. E quando il rappresentante del governo li ha ricevuti, gli hanno dato un comunicato dove elencano i motivi della protesta (che è nazionale).

«La riforma del governo Renzi ci ha unito agli ispettori di Inail e Inps – spiega una scioperante – ma in realtà loro continuano ad occuparsi di contributi e poco altro, noi facciamo di più perché guardiamo gli orari, i disabili, la sicurezza e in cambio abbiamo uno stipendio inferiore al loro di quasi il 30%. E’ da 10 anni che non viene rinnovato il contratto integrativo. E ci vietano di andare a fare le ispezioni con i mezzi pubblici. Per andare in cava, inoltre, servono fuoristrada speciali, non le nostre auto. E quando usiamo le nostre auto rimborsano solo un quinto del costo della benzina. Senza scordare l’assenza di iniziative contro le aggressioni e la mancata copertura assicurativa per i rischi che corriamo». Dopo l’incontro col Prefetto, Marco Riani, delegato Cisl Fp è moderatamente ottimista: «Il Prefetto ha detto che abbiano ragione e presenterà le nostre richieste a Roma. Speriamo».