Incubo alluvione, ad Aulla il nuovo argine non piace

L’intervento sul fiume Magra costa in tutto circa 4 milioni. Ma manca il tratto più importante

Il muraglione eretto lungo il fiume Magra a difesa dell’abitato di Aulla

Il muraglione eretto lungo il fiume Magra a difesa dell’abitato di Aulla

Massa, 27 ottobre 2016 - Quel muro? Fa paura. A cinque anni dall’alluvione che distrutto buon parte della città di Aulla, cresce la perplessità dei cittadini che si sentono più imprigionati che protetti dall’argine sul fiume Magra. Basta ascoltare le loro preoccupazioni e osservare l’argine lungo via Lunigiana, per rendersi conto che manca ancora quella che doveva essere la parte iniziale dell’opera, all’altezza dell’immissione del torrente Taverone. Una parte di argine che inviti il Magra a curvare, seguendo l’alveo e il suo percorso naturale, cosa che l’attuale muro non potrebbe contenere in caso di piena. Così la città, in caso di un’altra alluvione, diventerebbe un’enorme piscina.

In effetti il fiume era uscito più o meno in corrispondenza dell’uscita del casello autostradale, inondando la città, fin quasi al comune. In quel modo un’onda di acqua e fango aveva invaso case, negozi, supermercati, cantine, portando via tutto quello che trovava lungo il suo corso.

Eppure, alcune settimane fa, il presidente Rossi, in visita sui cantieri della ricostruzione si è detto soddisfatto di come procedono i lavori. L’intervento sul Magra, non dimentichiamolo, costerà circa quattro milioni di euro, è realizzato dal Consorzio guidato dalla Corma di Modena e interessa un tratto di quasi due chilometri lungo la sponda sinistra del fiume. I lavori del primo lotto sono ormai giunti alla fase conclusiva e la loro ultimazione è prevista per il prossimo febbraio. «

Il secondo e terzo lotto partiranno subito dopo - scrivono dalla Regione -, per un investimento complessivo di altri cinque milioni di euro, che serviranno sia al consolidamento di un tratto di altri 800 metri, sia ai lavori di abbellimento e inserimento ambientale delle opere comprese nel parco fluviale». Ma gli aullesi restano preoccupati.