«Il Noa colpevole del degrado della sanità La disfatta del settore è partita da lì»

Francesco Ragoni replica a De Lauretis sull’analisi di Italia Oggi

Noa

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Carrara, 9 dicembre 2016 - La sanità azzoppata dalla realizzazione del nuovo ospedale delle Apuane. Almeno è quanto crede il nostro lettore e politico Francesco Ragoni. «Il Noa responsabile della debacle sanitaria». Interviene nella polemica tutta locale sulla sanità apuana il politico di lungo corso, già amministratore del nostro Comune, il quale si riferisce all’analisi di Italia Oggi e ai punti persi del territorio in materia di salute. In particolare ragoni fa le pulci alla difesa della direttrice dell’Asl Maria Teresa De Lauretis che ha parlato di una sanità efficiente e umana e di pregiudizi del giornale. «La nostra sanità locale – scrive Ragoni – nel biennio 2012/2013 è scesa nella classifica nazionale di undici posizioni. Su questo dato sarebbe stato utile che la direttrice De Lauretis si soffermasse per analizzare il motivo di questo arretramento e le soluzioni per recuperare, senza perdersi in repliche sterili ad un errore formale, scrivendo che “ a causa di pregiudizi sia stato screditato un intero sistema... “. Nessuno ha mai messo in dubbio la professionalità, competenza e dedizione del personale medico e paramedico, al quale va tutta la nostra riconoscenza. Ma come si fa a dire che nei deludenti risultati il Noa non c’entri nulla? De Lauretis arriva alla nostra Asl alla fine del 2009, con il Noa in costruzione. Pertanto mentre si procedeva nella costruzione dell’immobile, l’Asl dava avvio alla ridefinizione graduale della nuova organizzazione sanitaria ospedaliera, accorpando i reparti, ora a Carrara, ora a Massa. Noa significa “ nuovo ospedale per acuti”, nome che indica un nuovo indirizzo di cura, che vede cioè l’ospedale come momento centrale solo nella fase più acuta della malattia. Per realizzare questo obiettivo sarebbe stato necessario nel contempo attivare una diversa sanità territoriale che facesse da filtro ai ricoveri stessi e che fosse in grado di seguire i pazienti appena dimessi, ma ancora bisognosi di cure. E’ stato fatto tutto questo? Parrebbe di no. De Lauretis dovrebbe spiegare i motivi dei ritardi nella creazione di questa rete territoriale, che avrebbe dovuto seguire di pari passo gli accorpamenti che in quegli anni si stavano realizzando: perché mentre si preparava la nuova parte ospedaliera del sistema sanitario, la rete territoriale non è stata adeguata alla nuova realtà. Quindi anche il 2012 – 2013, seppure indirettamente, il Noa c’entra eccome nella perdita di posizioni in classifica. Nel 2009 – conclude Ragoni –, inoltre, per fare una ecografia a Carrara c’era un tempo di attesa di meno di due mesi, oggi, nel 2016, è necessario attendere circa un anno e spesso si è costretti ad emigrare a Fivizzano o Pontremoli o a ricorrere a pagamento da un privato. Questi sono fatti e non pregiudizi per screditare».