Giornate Fai, ecco com'eravamo

Per le Giornate di Primavera del Fai, il Museo Etnologico delle Apuane resterà aperto domani e domenica

Antica Cucina esposta al Museo delle Apuane

Antica Cucina esposta al Museo delle Apuane

Massa, 24 marzo 2017 - In occasione delle XXV Giornate di Primavera del Fai, il gruppo di Massa in collaborazione col Museo Etnologico delle Apuane «Luigi Bonacoscia», ha aderito alla manifestazione organizzando l’apertura al pubblico del museo per i giorni di domani e domenica.

L’iniziativa coinvolgerà 400 località d’Italia dove, grazie all’impegno di 7.500 volontari e 35.000 apprendisti ciceroni, saranno aperti oltre 1.000 siti: chiese, ville, giardini, aree archeologiche, avamposti militari, interi borghi. Si tratta di tesori di arte e natura spesso sconosciuti, inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in questo weekend con un contributo facoltativo. Una grande mobilitazione popolare che finora ha coinvolto oltre 8,5 milioni di italiani che ogni anno si danno appuntamento per vivere l’esperienza di tante storie diverse che raccontano la nostra storia. I fondi raccolti durante le Giornate Fai di primavera saranno impiegati per gli scopi statutari della Fondazione e in particolare per la manutenzione dei beni Fai aperti al pubblico. «E’ per questo – afferma Nino Giannoni, capogruppo Fai Massa – che facciamo appello a tutti i cittadini che hanno a cuore il loro territorio di partecipare sia con la loro presenza sia con un contributo volontario a sostenere il Fai».

Il gruppo Fai di Massa-Carrara, in collaborazione col Museo Etnologico delle Apuane «Luigi Bonacoscia», quest’anno ha organizzato un’apertura del museo per i due giorni della manifestazione. A buon diritto il Museo Etnologico delle Apuane, sorto nel 1980 per iniziativa di don Luigi Bonacoscia e del Movimento di Umanesimo Sociale, merita di essere compreso fra tanta bellezza. Inizialmente denominato “Museo Etnologico Apuano Ernesto Masnata” in quanto il patrimonio museale era costituito dalla collezione “Masnata” sulla civiltà agricolo-pastorale lunigianese (circa 300 reperti) e dalla collezione del Movimento di Umanesimo Sociale (circa 100 reperti) oggi è paragonabile ad una vera e propria arca di ricordi. Dalla apertura al pubblico della prima sala ad oggi il museo ha continuato nella sua opera di raccolta accrescendo enormemente il proprio patrimonio. Il numero di oggetti conservati ammonta attualmente a circa 10.000 reperti, di cui 8.000 esposti e riguardano i diversi aspetti della vita umana, nelle diverse località in cui sono stati rinvenuti (Massa, Carrara, Lunigiana, Versilia, Garfagnana).

Attualmente l’esposizione è articolata in sale che ricostruiscono con estrema fedeltà alcuni ambienti di vita quotidiana dei tempi passati (nelle foto: un’antica cucina e la camera da letto di una volta). Le sezioni in cui è suddiviso sono state articolate come segue: religione, casa, agricoltura e allevamento, arti e mestieri, commercio, attività sociali, illuminazione, riscaldamento, ceramiche e vetro, abbigliamento e biancheria, giochi e sport, stampe, quadri, stendardi, libri, archeologia industriale. L’orario di apertura sarà, domani, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17 e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17.