«E’ caduta la maschera grillina» Beni estimati, rabbia dell’opposizione

Socialisti: «Si scopre da che parte stanno». Vannucci: «Dimenticanza»

Minoranza

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Carrara, 17 gennaio 2018 - «La differenza fra governare e stare all’opposizione: come fra il dire e il fare». Senza mezzi termini la minoranza dà fuoco alle polveri dopo che sulle linee programmatiche della giunta grillina è fatalmente scomparso qualsiasi accenno a beni estimati e proprietà delle cave. Così il sindaco Francesco De Pasquale si affretta a correggere «la svista» dicendo che «l a posizione, più volte pubblicamente ribadita, dell’amministrazione è per la proprietà indisponibile di tutti i bacini marmiferi così come recita lo Statuto comunale approvato nel lontano 1992». Se il sindaco da parte sua liquida la vicenda con norme di oltre 20 anni fa, i Socialisti parlano invece di «maschera caduta» «Con le linee programmatiche consegnate con imbarazzante e voluto ritardo è caduta la maschera di De Pasquale – si legge in una nota del segretario Leonardo Buselli –. Sembrano molte le proposte stravolte rispetto al programma elettorale dei 5 Stelle, ma l’assenza di un benché minimo accenno ai beni estimati è imbarazzante. Argomento cavalcato dall’attuale sindaco con consiglieri di opposizione come la madre di tutte le battaglie per far cessare “i plurisecolari privilegi del marmo” dando da intendere ai carrarini che bastava la semplice volontà politica e una delibera del consiglio per risolvere la vicenda. Nonostante la giunta di centro sinistra avesse incalzato la Regione affinché risolvesse il problema per via legislativa, non passava giorno in cui non fossero lanciate accuse di connivenza con gli industriali fino ad orchestrare vere e proprie campagne di disinformazione se non un vero e proprio clima di odio nei confronti di chi amministrava fino a sfociare nei tumulti organizzati durante i consigli comunali. Di questo e di altro, prima o poi il sindaco e la sua maggioranza dovranno rispondere ai cittadini compresi quelli che, in buona fede, hanno creduto ai facili proclami». Massimiliano Bernardi, Alternativa per Carrara, si dichiara favorevole al mantenimento dei beni estimati, anche se giudica l’azione amministrativa sul marmo del tutto debole: «Difendo gli imprenditori che hanno fatto investimenti e sono d’accordo sul mantenere la proprietà privata – spiega – tuttavia sull’asse economico bisogna intervenire e far pagare beni e agri allo stesso modo» Andrea Vannucci di Insieme per Carrara, non avendo ancora letto le linee, parla di paradosso e liquida la questione con una battuta: «Se ne saranno dimenticati. Piuttosto mancano i progetti su come realizzare i vari desiderata. Mi auguro che ce li faranno conoscere». Cristiano Bottici del Pd attende «una spiegazione: due mesi fa in consiglio il sindaco disse che la questione sarebbe passata con il regolamento. Quand’era all’opposizione voleva un atto del Comune e lamentava che noi perdessimo tanto tempo attendendo la Regione». Sarcastico Maurizio Lorenzoni, Forza Italia che spiega che «L’unico programma che prevedeva in una maniera seria l’abolizione del contenzioso fra Comune e imprese con la rinuncia alla vertenza sui beni estimati era il mio. In cambio di un impegno delle imprese per il bene della città, la mia amministrazione avrebbe rinunciato alla proprietà privata, in un quadro ampio e complessivo e certamente favorevole a tutti di rinnovata collaborazione. L’assenza dell’argomento nelle linee stride con la storia politica dei 5 stelle e non può essere una dimenticanza. Sembra quasi – conclude Lorenzoni – che si voglia far passare sotto silenzio un tema che a suo tempo fu strombazzato e oggi nemmeno è citato. Nella sostanza sono contento perché ciò fa parte della mia proposta, ma nella forma, rinunciare a un contenzioso senza un accordo valido per la città mi lascia perplesso»