Duecento a difesa del parco dei conigli. "L’area deve restare aperta a tutti"

Il corteo è partito dal pontile di Marina di Massa: c’erano anche due cavalli

 Il corteo che è sfilato ieri pomeriggio

Il corteo che è sfilato ieri pomeriggio

Massa, 4 settembre 2017 - C’ERANO QUASI 200 persone, ieri pomeriggio alla marcia a difesa del Parco dei Conigli. Un bel risultato, se pensiamo che ad organizzarla erano solo volontari, senza alcun sostegno da partiti, sindacati o enti. Poco dopo le 18, davanti al pontile di Marina di Massa c’erano circa cento persone che sono aumentate via via perchè in tanti si univano al corteo. Una corteo, va detto, del tutto pacifico, senza striscioni offensivi o parole d’ordine minacciose. Solo uno striscione con scritto, nero su bianco «Salviamo il Parco dei Conigli». Più qualche maglietta bianca con stampato la frase «Parco dei conigli» e un simpatico coniglio con le orecchie alzate. E forse c’è un filo che unisce i conigli ai cavalli, dato che alla marcia hanno partecipato anche due destrieri.

LEGITTIMA, quindi, la soddisfazione degli organizzatori, ovvero il Gruppo di Vicinato Lungofrigido di Ponente. E l’avvocato Massimiliano Paolicchia, a nome del Gruppo, ieri sera esultava: «E’ stata una festa, una bella festa. In duecento abbiamo celebrato un parco che significa molto nei nostri cuori. L’area è sempre stata un parco pubblico ed è nel cuore delle persone che vanno al parco con i figli, come facevano i loro genitori. Senza dimenticare le associazioni di volontariato che lo usano per finalità ricreative ed educative. Ad esempio i gruppi che curano giovani con disagi e le famiglie con persone bisognose di auto. A questa manifestazione hanno partecipato anche queste associazioni e questi gruppi. Sono state tutte adesioni spontanee. Ora ci aspettiamo che si apra un tavolo di trattative con la proprietà dell’area e il Comune. Sappiamo bene che l’area del parco è privata ma, come accade in tante vertenze dove gli enti locali sono al tavolo delle trattative, chiediamo che il Comune di Massa si faccia sentire per mantenere aperto questo polmone verde e sviluppare il turismo sostenibile. Se la chiudono, l’area si degraderà. Ora la curiamo, altrimenti succederà quello che accade già in tante zone della città».