A Cormezzano allevano chiocciole: c’è la lumaca vignaiola. 'E' doc'

Parla il titolare dell’unico allevamento presente nel fivizzanese

Giuseppe Cherubini nel suo allevamento di lumache lunigianesi

Giuseppe Cherubini nel suo allevamento di lumache lunigianesi

Massa, 6 dicembre 2017 - «Il nostro allevamento, “La Lumaca di Cormezzano” è sorto un anno fa. Siamo partiti un po’ per passione e un po’ per scommessa». A parlare è Fialdini Stefania, originaria di Massa e titolare del primo e unico allevamento specializzato in elicicoltura sul territorio fivizzanese. Ad aiutare la signora, quando riesce a strappare tempo prezioso alla sua attività commerciale , ci pensa il marito Giuseppe Cherubini che nel terreno accanto alla strada del Cerreto, in località Cormezzano (vicino a Fivizzano capoluogo) si trova a suo agio nel pulire i recinti, spostare i molluschi a seconda del periodo e a seminare verdure per la loro alimentazione.

«Ai più sfugge – interviene Cherubini – che l’allevamento delle chiocciole è un lavoro agricolo. C’è la pulizia costante col decespugliatore degli spazi fra un recinto e l’altro, il dissodamento del terreno e la semina di apposite varietà di cavoli, insalata e bietola di cui le lumache sono ghiotte, lo spostamento dai recinti di riproduzione a quelli d’ingrasso ....è un impegno costante. La lumaca è un mollusco stagionale che d’inverno va in letargo interrandosi ed esce in primavera. Noi copriamo i recinti con del tessuto non tessuto in caso la temperatura si abbassasse oltre il limite di guardia e stendiamo rete antiuccelli perché il pericolo viene dal cielo. Noi proteggiamo le chiocciole dai corvi che ne sono ghiottissimi». Come alimentate gli animali? «Con varietà di verdure che sfalciamo per spingere le piantine ad emettere in continuazione getti freschi assai appetiti dalle lumache. E ogni sera le piante coltivate vengono annaffiate perché la vegetazione sia sempre fresca. Ad aprile sarano seminati i recinti d’ingrasso di fronte a quelli attuali,da riproduzione, nei quali le chiocciole stanno svernando. A maggio c’è una specie di “transumanza” dai recinti di riproduzione a quelli d’ingrasso dove il nostro compito sarà scegliere i riproduttori». In base al terreno, quante chiocciole si ricavano?

«A pieno regime – risponde Giuseppe Cherubini – su 4.500 metri quadri di terreno, si dovrebbero ottenere dai 2500 ai 3.000 chili di chiocciole che vengono vendute a peso ad esercizi commerciali, privati, grossisti. Gli animali, quando hanno raggiunto la taglia giusta, vengono ceduti in piccoli sacchetti. Conservati in frigo a 5° C. o in ambiente ventilato e asciutto resistono due mesi». Riuscite a farle “pascolare” su tutto ciò che voi seminate, o serve un’alimentazione di soccorso?- «In certi periodi – dice Giuseppe – forniamo un’alimentazione complementare come piante di girasole ancora allo stadio verde in agosto settembre oppure il colza in primavera quando le altre verdure non riescono a germogliare. Anche queste varietà le seminiamo nella nostra terra». Che prezzo spuntano le chiocciole? «I prezzi vanno dai 10 ai 12 euro il chilo – precisa l’allevatore – e variano a seconda del periodo. Il grossista le paga di meno, però abbiamo riscontrato che vari ristoranti contattati, stanno proponendo nel menù le nostre chiocciole.

Inoltre, con la bava estratta con un’apposita apparecchiatura che agli animali non fa alcun danno, s’ottengono prodotti che formano la linea “Sagapò” che noi vendiamo agli altri elicicoltori del nostro gruppo che fa capo a Cherasco, in Piemonte ,centro di eccellenza dell’allevamento delle lumache. Sono prodotti di cosmetica come creme per le mani, shampoo, crema per il vasi ed altre. Noi abbiamo puntato molto sull’allevamento di Helix Aspersa, la lumaca vignaiola, la lumaca della Lunigiana».