Civetta finisce in trappola nel pollaio ma una ragazza la libera

Avventura a lieto fine, nel fivizzanese, per un rapace che cercava qualche topolino e di stare al caldo

 Giorgia Terenzoni e il rapace

Giorgia Terenzoni e il rapace

Massa, 15 gennaio 2017 - Rischiava di fare una brutta fine una civetta rimasta incastrata fra le assi del tetto di un pollaio in un’azienda agricola del Fivizzanese. Invece la proprietaria, Giorgia Terenzoni, giovane coltivatrice diretta di San Terenzo Monti, scorto il rapace in difficoltà ha deciso subito di liberarlo.

L’animale, a seguito del freddo intenso di questi giorni, sicuramente nell’intento di trovarvi riparo e cibo, s’era infilato nottetempo nella stalla di Giorgia. In pratica aveva cercato rifugio in quella parte dell’edificio rurale che ospita il pollaio. Di sicuro sperava di sorprendere qualche topo con cui cibarsi. Inspiegabilmente però con un’ala era rimasta incastrata sotto una tavola del tetto e nonostante gli sforzi non riusciva a liberarsi.

Provvidenzialmente è giunta in soccorso Giorgia, una vera amica degli animali che ben conosce l’assoluta utilità delle civette nei confronti dell’uomo. Le civette sono implacabili predatori di arvicole e topi che infestano granai, stalle e magazzini dove distruggono derrate alimentari, provocano infezioni e sporcano con le loro deiezioni la merce conservata. Questi rapaci, proprio grazie ai servizi resi in campo agricolo all’uomo, fin dall’antichità era tenuto in grande considerazione dai greci e dai romani che avevano consacrato la civetta ad Atena, la dea della «sapienza».

Dopo averla liberata, Giorgia ha provveduto a rifocillarla con carne sminuzzata a piccoli pezzi. Il piccolo rapace ha mangiato avidamente; poi, attesa la sera, il momento in cui questi uccelli notturni escono a caccia, l’ha liberata. Giorgia, la giovane coltivatrice fivizzanese, è certa che la sua civetta per ricompensa tornerà a trovarla, facendo piazza pulita di tutti i dannosi roditori presenti nella zona.