Cattivi odori? Dipendono da Cermec

L'Arpat spiega: «Nessuna difformità alle prescrizioni ma criticità che possono generare il fetore»

 Controlli al Cermec da parte di Arpat a causa dei cattivi odori registrati in zona degli ultimi tempi

Controlli al Cermec da parte di Arpat a causa dei cattivi odori registrati in zona degli ultimi tempi

Massa, 30 settembre 2016 - CATTIVI odori, interviene l’Arpat. Lo scorso 23 settembre i tecnici del dipartimento Arpat di Massa Carrara sono intervenuti presso la Cermec di Massa a seguito di diverse segnalazioni di cittadini – e del consigliere comunale Simone Ortori – che lamentavano cattivi odori riconducibili all’attività svolta in quell’impianto posto in via Dorsale.

«AL MOMENTO del sopralluogo – afferma Arpat in una nota – erano in corso le normali operazioni di conferimento, trattamento e allontanamento dei rifiuti e all’esterno dello stabilimento non erano percepibili maleodoranze riconducibili alle attività svolte. I portelloni delle fosse di conferimento dei rifiuti erano regolarmente in marcia; chiusi e funzionanti i portelloni del capannone A, utilizzato per la maturazione e trattamento biologico aerobico, ed erano in marcia gli impianti di aspirazione del biofiltro. Le spazzatrici meccaniche stavano pulendo i piazzali dove avvengono le operazioni di carico del compost fuori specifica e dove erano in funzione due sistemi di de-odorizzazione».

«ANCHE SE – continua Arpat – nel corso del sopralluogo non sono emerse difformità rispetto alle prescrizioni dell’atto autorizzativo, limitatamente all’oggetto del controllo, si rileva però che alcune fasi presentano criticità che possono generare i cattivi odori avvertiti dai cittadini, come: l’esecuzione a cielo aperto delle operazioni di carico del compost fuori specifica; la movimentazione e lo stoccaggio del sovvallo (capannone C) effettuata in un edificio aperto nei lati fronte-monte e fronte-mare predisposto al transito di camion e delle pale meccaniche; l’accumularsi del materiale sotto i nastri che trasportano i rifiuti al parco sovvallo. Sarebbe inoltre da verificare se la frequente apertura dei portelloni dovuta al conferimento dei rifiuti nelle fosse e alla movimentazione del materiale nel capannone di maturazione possa comportare una significativa riduzione dell’efficienza del sistema di aspirazione».

«IN CONCLUSIONE – aggiunge Arpat – si ritiene che le procedure gestionali adottate dall’azienda, ancorché in linea con le prescrizioni in autorizzazione, siano tali da poter comportare, in concomitanza con condizioni meteo sfavorevoli, fuoriuscita di odori molesti, non solo dal perimetro aziendale, ma anche a distanze considerevoli. Si segnala quindi la necessità di valutare soluzioni impiantistiche e gestionali più idonee a contenere la fuoriuscita di odori all’esterno (ad esempio, aumentare l’aspirazione dei capannoni, aumentare, l’estensione delle aree coperte e aspirate, convogliare le aspirazioni a un sistema di abbattimento, adottare doppie porte per limitare le operazioni a porte aperte), nell’ottica del miglioramento continuo sempre richiesto per gli impianti in Aia».

L’ESITO degli accertamenti è stato riferito al Comune di Massa e alla Regione, nonché all’Asl per gli aspetti sanitari.