Cristina, Giulia e Brunella: "Macché resort, ecco perché scegliamo il Cammino di Santiago"

Tre donne di Carrara partono per Santiago di Compostela. La storia della loro avventura

Da sinistra Giulia Grazzini, Cristina Lorenzi e Brunella Devoti

Da sinistra Giulia Grazzini, Cristina Lorenzi e Brunella Devoti

Carrara, 25 aprile 2017 - Cos’è che spinge tre donne di Carrara, una bancaria, una giornalista e una imprenditrice a rinunciare a vacanze a 5 stelle e affrontare il cammino di Santiago di Compostela per un’avventura per tutte nuova? La voglia di vedere posti diversi, di abbandonare tour operator e farcela da sole, di trovare una dimensione mistica che la quotidianità spesso mortifica, il classico conoscere gente diversa e la sempreverde sfida con se stesse. Tutte sulla cinquantina, forme fisiche e di allenamento diverse, stessa voglia di mettersi alla prova.

Così Cristina Lorenzi, giornalista della Nazione, che corona un desiderio latente da anni. "Adesso che il figlio è grande e sono indipendente posso finalmente viaggiare secondo le mie corde. Non ho mai amato villaggi turistici e gite organizzate. Il cammino era una meta che avevo in mente da tempo. Meraviglioso poterlo fare con le mie migliori amiche".

Così anche Giulia Grazzini, che lavora in banca a Pietrasanta, che, compagna di vela di Cristina, mette da parte per una volta randa e fiocco e arriva a Santiago "per fare un percorso a piedi in mezzo alla natura, in posti affascinanti e che possano stimolare la mia curiosità".

Infine Brunella Devoti, titolare di una importante falegnameria a Carrara, avvezza ai viaggi scomodi con missioni umanitarie in Eritrea e pronta, se gambe e schiena lo permetteranno dopo questo viaggio, a ripartire per l’Uganda in un campus medico dove si operano bambini cardiopatici.  "Ho deciso di partire per Santiago perché il pellegrinaggio è un cammino sfiancante e tutto ciò che sfida il corpo sfida anche la mente. La fatica ci aiuta a capire che, anche messi di fronte a una prova estrema ce la possiamo fare. Per me, il momento per fare il punto sul mio cammino di vita, chiudere fuori il rumore di fondo della quotidianità... nel silenzio un modo per far salire in superficie i pensieri più profondi, magari i più delicati e fragili...un modo per guardarsi dentro".

Tutte, comunque, hanno un periodo di allenamento a piedi all’ombra delle Apuane e un mese di prove estenuanti fra zaini, carichi e scarpe tecnologiche. Il resto è tanta voglia di scoprire un percorso dove le stesse pietre, calpestate da 1200 anni da pellegrini di tutto il mondo, avranno anche loro qualcosa da raccontare e da trasmettere.

Il cammino francese di Compostela parte da Roncisvalle, sui Pirenei, per snodarsi in quasi 800 chilometri fra Navarra, Asturia e Galizia fino a Santiago dove si narra fossero state trovate le spoglie dell’apostolo Giacomo. Il gruppo percorrerà a piedi gli ultimi 115 chilometri: sufficienti a ottenere l’accredito della Compostela, la tessera che a tutti gli effetti conferisce il titolo di pellegrino e che permette di accedere a ostelli, rifugi e garantisce ospitalità a 360 gradi lungo tutto il tragitto.

Cinque tappe di più o meno 25 chilometri l’una che vanno da Sarria a Portomarin, la seconda da Portomarin a Palas de Rei, poi da Palas de Rei a Arzuà, da Arzuà a Pedrouzo, infine da Pedrouzo a Santiago.