Bompressi di nuovo in tribunale

Ovidio Bompressi venne prima condannato per l’omicidio Calabresi, poi graziato. Ora è accusato di lesioni aggravate

Il massese Ovidio Bompressi (foto d’archivio)

Il massese Ovidio Bompressi (foto d’archivio)

Massa, 2 febbraio 2017 - E’ solo un processo per lesioni personali aggravate. Che di solito non merita particolare attenzione. Anche perchè si tratta, a quanto sembra, di una lite condominiale, avvenuta a Massa nel 2014. Ma ad attirare, martedì mattina in Tribunale a Massa, la curiosità di avvocati, magistrati e giornalisti, è stato il nome dell’imputato: Ovidio Bompressi. Ai più giovani questo nome (come l’espressione Lotta Continua) non dice nulla.

Nemmeno ai pochi ragazzi presenti, martedì, a Palazzo di giustizia. Ma chi ha vissuto gli anni Settanta e ha seguito la cronaca giudiziaria, sa che parliamo del massese condannato, in via definitiva, per l’uccisione del commissario di polizia Luigi Calabresi. L’omicidio, una terribile storia, risale al 17 maggio 1972. Nel 2006 Bompressi, che si è sempre detto innocente, venne graziato dall’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Da allora è scomparso dalla cronaca giudiziaria.

Ma martedì il giudice Alessandro Trinci, il PM onorario e l’avvocato Ezio Menzione (giunto apposta da Pisa) hanno rinviato il processo che ha come unico imputato proprio Bompressi (che non era presente in aula). Intendiamoci. A quanto sembra si va verso un patteggiamento e il rinvio serve proprio a dare il tempo, alla Pubblica accusa e alla difesa, di accordarsi.

Secondo l’accusa, Ovidio Bompressi avrebbe dato un pugno in faccia, durante una lite, ad un vicino. E l’avrebbe fatto (da qui l’aggravante) in presenza della figlia minorenne dell’uomo. Dopo il colpo, il ferito è andato al Pronto soccorso e i sanitari l’avrebbero giudicato guaribile in 20 giorni, più altri 10. Non è chiaro se il pugno gli ha provocato la frattura del naso o meno. La difesa lo nega. Certo è che le indagini hanno portato al processo. L’aggredito, però, non ha ritenuto di scendere in campo direttamente. Non si è costituito parte civile, insomma.

Quanto rischia Bompressi? In teoria, molto in teoria, la forbice temporale varia dai 4 mesi ai 4 anni. In pratica il patteggiamento taglierà drasticamente il periodo. Diciamo che rischia alcuni mesi. Forse. A complicare però le cose c’è il precedente della condanna a 22 anni passata in giudicato. Ovidio Bompressi quest’anno compie 70 anni. Tornerà in carcere? Lo deciderà il giudice.