Nuovo blitz contro la prostituzione. Scattano multe a «lucciole» e clienti

Emerge un quadro nuovo: niente bande ma... cooperative del sesso

Uno dei tanti servizi della polizia contro il fenomeno della prostituzione sul litorale

Uno dei tanti servizi della polizia contro il fenomeno della prostituzione sul litorale

Massa, 24 giugno 2017 - Lo spettacolo è squallido e il danno all’immagine della nostra costa è enorme. Parliamo del fenomeno della prostituzione che dal Poveromo alla Partaccia sta «invadendo» le strade del lungomare e anche quelle interne. Un «mercato» che d’estate raggiunge altissimi livelli, di domanda e offerta. E non solo di notte, ma anche nelle ore serali quando, a giro, ci sono anche le famiglie e i bambini. Uno scandalo, insomma, che le istituzioni – prefettura, amministrazioni e forze dell’ordine – stanno cercando di stroncare con i mezzi e le leggi a disposizione. Com’è noto, infatti, la prostituzione non è reato ma si può intervenire con le contravvenzioni – a «lucciole» e clienti – per violazioni del decoro urbano e del codice stradale.

POLIZIA, vigili urbani e carabinieri, in questa estate, hanno intensificato i controlli a tappeto su tutto il litorale. L’ultima operazione è scattata l’altra sera, su input del questore Giuseppe Ferrari, ad opera delle violanti del 113 e delle pattuglie della squadra mobile. Sono state multate 15 prostitute ed elevate una trentina di contravvenzioni ai loro clienti. I controlli, con l’ausilio anche del sistema «Mercurio», hanno riguardato tutta la costa apuana. Per i clienti è scattata anche la convocazione in questura. L’operazione è stata ripresa dalle videocamere della polizia. In tutto sono state controllate 110 autovetture. Una «lucciola» è stata denunciata per violazione al foglio di via obbligatorio. Ma dai controlli della polizia sta emergendo anche una realtà inaspettata sul fenomeno della prostituzione sulla nostra costa. Fino a qualche anno fa c’erano soprattutto travestiti e «viados», adesso nella stragrande maggioranza si tratta di ragazze, provenienti dall’est europeo e non mancano le italiane. Un ritorno al passato, quindi.

LA NOVITÀ più grande, però, riguarda l’organizzazione. Prima, dietro al mercato della prostituzione, c’erano bande del sud Italia, dell’Albania e della Romania. Gente senza scrupoli che gestiva la «tratta delle donne», in particolare dai paesi dell’est, con metodi anche brutali. Ora, grazie anche alle operazioni delle nostre forze dell’ordine, che hanno portato alla scoperta delle varie organizzazioni criminali (26 arresti in poco tempo, fra albanesi e romeni), le ragazze si... gestiscono da sole in una sorta di cooperative del sesso. Si tratta, in sostanza, di una vera e propria rivoluzione che ha sorpreso gli stessi inquirenti. Ovviamente il fenomeno è in continua evoluzione e non è escluso un ritorno delle bande e dei «protettori». Ma anche le forze dell’ordine apuane continueranno, in questi mesi estivi, nella loro opera di prevenzione e repressione.