"Avevo bisogno di soldi: sono disperata". Presa dai carabinieri la rapinatrice solitaria

Carrara, la donna con un coltello e una pistola finta ha tentato due colpi

carabinieri

carabinieri

Carrara, 13 gennaio 2017 - "Avevo bisogno di soldi". Questa la motivazione della rapinatrice solitaria che mercoledì ha tentato un colpo a un distributore e portato via l’incasso di una tabaccheria. I carabinieri, che avevano il numero di targa della Opel blu e l’identikit tracciato dai titolari dei negozi «visitati» dalla donna, sono riusciti a rintracciarla e identificarla. Il modus operandi della rapinatrice fa pensare a un gesto dettato dalla disperazione più che l’architettato piano di una Bonnie senza il suo Clyde.

Senza essere coperta in volto, con vestiti normali, con una pistola giocattolo e accampando scuse incredibili, con quella che probabilmente è la sua auto, la rapinatrice si è gettata all’assalto alla diligenza. Un gesto certamente censurabile, ma che riporta agli onori di cronaca la situazione di una città che ha, nel suo interno, sacche di popolazione che non riescono ad arrivare alla fine del mese e che pensano bene di trovare una scorciatoia, anche criminale, per sbarcare il lunario. Intanto la donna, seppure colpevole di un grave reato, è in attesa che il magistrato si pronunci e per il momento è ancora a piede libero. La situazione è al vaglio ora degli inquirenti, che stanno setacciando l’ambiente in cui la donna vive. Pare si tratti di una persona sola, senza marito, nota in città, che avendo bisogno di soldi abbia impugnato una pistola giocattolo e poi un coltello per racimolare il denaro di cui aveva bisogno.

Che sia stato un gesto di ordinaria follia è assodato: nell’arco di un paio d’ore la donna, italiana, ha tentato di farsi dare l’incasso dal titolare del distributore di benzina, Lino Palagi. Con grande coraggio, l’uomo ha reagito alla rapina immobilizzando la donna e poi iniziando una colluttazione. Alla fine la donna è stata messa in fuga dal titolare. Non contenta dell’esito fallimentare della prima rapina, la malvivente ha pensato di ritentare quattro chilometri più a nord, a una tabaccheria ed edicola. Questa volta, anche accampando la scusa che doveva racimolare 5mila euro per curare la figlia malata di leucemia, è riuscita nel suo intento. Dopo aver rifiutato 10 euro dalla titolare Valentina Pisani, la rapinatrice si è fatta consegnare l’incasso della mattinata, poco meno di 200 euro. Soddisfatta, ha lasciato la tabacccheria dileguandosi.

La donna non ha fatto però i conti con il sangue freddo della titolare della tabaccheria, la quale è uscita in tempo dal negozio per prendere la targa e il modello di auto. La donna è una carrarese, pare anche molto nota, senza famiglia, ma con gravi problemi economici al punto da aver architettato due colpi finiti nel nulla per raggiungere la cifra necessaria. Una volta presa ha motivato l’insano gesto con un disperato bisogno di denaro. Oggi il magistrato si esprimerà sulla situazione.