Ato Costa, è caos rifiuti. "Carrozzone da eliminare"

Il sindaco di Zeri rivela i costi a carico dei contribuenti: «La spazzatura va gestita a livello provinciale»

 Dipendenti Asmiu al lavoro a Massa (foto di repertorio)

Dipendenti Asmiu al lavoro a Massa (foto di repertorio)

Massa, 14 gennaio 2017 - L’ANNULLAMENTO della gara, bandita nel 2011 per individuare il socio privato di Reti Ambiente da parte dell’Ato Costa, che accorpa 102 comuni di quattro province (Massa-Carrara, Pisa, Lucca e Livorno), rimetterà in discussione il modello di gestione integrata dei rifiuti? L’Ato Costa si è impegnato a una rinnovata indizione della gara dopo che è stata decisa la revoca per il mutato quadro normativo, con l’entrata in vigore del d.lgs 50/2016 (nuovo Codice dei Contratti Pubblici) e d.lgs 175/2016.

Ma sono scoppiate subito le polemiche di chi è contrario alla soluzione degli Ato per gestire i servizi col criterio delle aree vaste che servirebbero solo a irrigidire i sistemi rendendoli più onerosi, ma più facilmente orientabili politicamente. Un sindaco che è decisamente contro gli Ato è Egidio Pedrini che governa il piccolo comune di Zeri. «La revoca della gara - commenta - è il segno della gestione fallimentare dell’Ato Rifiuti Costa. Invece di annunciare una nuova edizione della gara per trovare il socio privato di Reti Ambiente, l’Ato dovrebbe rivedere tutta la filosofia gestionale, visto che ora non si potrà non dire che è un ente inutile, che succhia ai contribuenti 750mila euro all’anno senza offrire nulla in cambio. L’abbiamo sempre detto in questi anni che l’Ato era solo un carrozzone non in grado di risolvere i problemi di territori marginali come la Lunigiana. Laggiù guardano solo alle città e noi siamo una realtà diversa: non hanno fatto nulla se non chiedere dati che poi sono rimasti nei cassetti». Pedrini sottolinea che il recente referendum costituzionale, salvando le province ha bocciato la politica delle aree vaste e che quindi gli Ato dovrebbero essere cestinati.

«IL VERO AMBITO territoriale ottimale è il territorio provinciale, che è in grado di costruire servizi a misura di cittadino - prosegue -. Alla Lunigiana non serve a nulla un Ato che ha sede a Livorno. L’Unione dei Comuni ha organizzato un servizio di gestione dei rifiuti che funziona, affidato alla Ideal Service attraverso un bando. Perché in Lunigiana i comuni devono pagare le spese dell’Ato fantasma?«. Ed ecco le quote di partecipazione all’Ato Rifiuti Costa dei Comuni della Provincia di Massa Carrara. Aulla ha lo 0,86,Bagnone 0,30,Carrara 3,47,Casola 0,28,Comano 0,31, Filattiera 0,40, Fivizzano 0,51, Fosdinovo 0,45, Licciana 0,48, Massa 4,99, Montignoso 0,79, Mulazzo 0,36, Podenzana 0,30, Pontremoli 0,52, Tresana 0,36, Villafranca 0,49, Zeri 0,26. In pratica un comune come Zeri è chiamato a pagare circa 2mila euro all’anno di quota obbligatoria. Ma è moroso per le due ultime quote.