Una nuvola nera in cielo, alta decine di metri: paura ad Albiano / FOTO / VIDEO

Brucia la ditta Costa, tonnellate di rifiuti in fiamme

Incendio alla Costa Rifiuti (foto Pasquali)

Incendio alla Costa Rifiuti (foto Pasquali)

Lunigiana, 1 agosto 2016 - Il secondo in meno di un anno. Fiamme alte e nere, una colonna di fumo, che si vedeva da chilometri. Pomeriggio di paura, quello di ieri, per gli abitanti di Albiano di Aulla. Un incendio ha coinvolto l’impianto di smaltimento rifiuti Costa, che si trova in mezzo al paese. Un impianto a lungo contestato, fin dalla sua apertura, colpevole, secondo gli abitanti, di avvelenare l’aria del paese. Ma stavolta la questione è drammatica, visto che si tratta del secondo incendio nel giro di meno di un anno. Lo scorso ottobre, infatti, un rogo aveva interessato un capannone della ditta, sempre di domenica, quindi con il capannone chiuso. Anche ieri era domenica, il capannone era chiuso, ma dopo le 15 si sono sprigionate le fiamme. Ma non nello stesso capannone dell’altra volta.

Dall’alto le immagini erano tremende: si vedeva tutto bene. Le fiamme provenivano da due punti diversi, dal capannone ed anche dai rifiuti ammassati fuori, nel piazzale. E qualcuno ha anche affermato di aver sentito diversi botti, poco prima dell’incendio. Di certo si sentivano durante il rogo, probabilmente provenivano dalle bombolette spray, anche quelle si smaltiscono da Costa. Autocombustione? Incendio doloso? Difficile dirlo, al momento, comunque le indagini sono in corso e di certo dureranno a lungo. La paura comunque è stata tanta, molti albianesi sono andati davanti al capannone, anche in segno di protesta, ma la maggior parte sono rimasti chiusi in casa. Anche perché volontari della Croce Rossa hanno girato per il paese, dicendo di non uscire di casa e dal Comune è arrivato un messaggino informativo.

«Un nuovo incendio – ha detto un residente –, noi combattiamo da anni contro questo impianto. Non è possibile andare avanti così». Si sono sfiorati diversi momenti di tensione tra albianesi e rappresentanti dell’amministrazione comunale aullese, che si sono recati sul posto. Sono volate parole forti, visto che i cittadini chiedono da anni la chiusura dell’impianto. E questa è la prova che le loro paure sono fondate. «Parleranno ancora di autocombustione – ha aggiunto un’altra residente –? Ma come facciamo a vivere con un impianto così vicino alle casa?». Sul posto c’era, ovviamente, anche il sindaco Silvia Magnani, che ha subito allertato gli organi competenti.

C’erano vigili del fuoco, oltre quaranta, che si sono avvicendati nello spegnimento delle fiamme, carabinieri, polizia, vigili urbani e molti volontari, per bloccare il traffico nella zona e assistere le persone. I vigili del fuoco, tra l’altro, hanno fatto la spola per rifornirsi di acqua, perché le fiamme erano molto difficili da domare. Le operazioni di spegnimento sono andate avanti per ore, tanti erano i rifiuti interessati dall’incendio. La colonna di fumo, altissima e nera, si vedeva da chilometri, anche dal Golfo della Spezia, dalla Val di Magra e dalla Val di Vara e l’odore acre era davvero forte, tanto che molti presenti hanno indossato la mascherina. La notizia si è subito sparsa per tutta la Lunigiana e in provincia i social network sono impazitti, visto che sono stati postati su Facebook molti video dell’incendio. Sul piede di guerra gli abitanti, che dallo scorso ottobre hanno intrapreso una dura battaglia, fatta di blocchi del traffico, cortei, manifestazioni. « Chi ci tutela – hanno detto –? Chi ci difende?».