Accusato ingiustamente dall’ex compagna di abusi sulla figlia. Assolto dopo un incubo

Un padre assolto dopo aver vissuto mille giorni sotto accuse infamanti

Ragazza minacciata (foto di repertorio)

Ragazza minacciata (foto di repertorio)

Massa, 15 dicembre 2017 - Tre anni vissuti con l’accusa del reato più abietto: aver commesso abusi sessuali sulla figlia 12enne. Mille giorni trascorsi con un fardello pesante da gestire, unito allo strazio di non poter più vedere la figlia. Tutto il dolore accumulato dal padre finito sotto accusa, si è sciolto ieri nel pianto liberatorio di fronte al giudice per le udienze preliminari Ermanno De mattia, che ha stabilito il «non doversi procedere» dopo un’ora e mezzo di camera di consiglio. Non c’è mai stata alcuna violenza sulla figlia, nessun atto sessuale come invece aveva denunciato la madre della ragazzina alcuni anni fa nelle more di una non facile separazione dall’uomo, di quasi 30 anni più grande di lei.

Litigavano spesso per vari motivi (pare ci fosse stato un tradimento), fino alla decisione di chiudere il rapporto peraltro mai ufficializzato con un matrimonio. Da lì la situazione via via precipitata in tunnel sempre più buio: la donna è entrata in una crisi profonda, ha prima tentato di togliersi la vita per poi raccontato agli assistenti sociali degli abusi sessuali del padre sulla figlia 12enne. Vicenda finita sul tavolo della procura non prima del provvedimento di allontanamento dalla figlia dell’anziano padre deciso dal tribunale dei minori di Genova, come avviene di prassi in questi casi a tutela della vittima. Ma il castello di accuse ha cominciato a scricchiolare già nel corso dell’interrogatorio protetto fatto alla ragazzina e successivamente nell’incidente probatorio, dal quale non è emerso alcun episodio concreto riconducibile alle violenze raccontate a suo tempo dalla madre e, successivamente, anche dalla famiglia affidataria con cui la ragazzina si sarebbe confidata.

Da parte sua però l’adolescente ha sempre mostrato di avere un buon rapporto col padre (indagato ma rimasto sempre a piede libero), non ha mai raccontato comportamenti fuori dalle righe da parte sua, tantomeno abusi sessuali. E anche le perizie mediche e psicologiche non hanno fatto emergere nulla in tal senso: non c’erano segni fisici o sintomi di disturbo solitamente presenti negli adolescenti vittime di abusi. Così contro l’anziano alla fine c’erano solo le dichiarazioni della madre naturale e di quella affidataria, ma nessuna prova concreta nè testimonianza diretta, come nell’udienza dal gup ha sottolineato il legale dell’uomo, l’avvocato Fanny Isoppi di Massa. Non è stato chiesto un rito alternativo proprio nella convinzione da parte del legale della completa innocenza dell’imputato, appoggiato nella sua difficile battaglia giudiziaria anche dai figli nati da un precedente matrimonio. Con in tasca l’assoluzione ora il padre muoverà i passi legali per poter finalmente rivedere la figlia, dal quale è stato ingiustamente allontanato per gravi accuse rivelatesi del tutto infondate.