L’Accademia della cucina premia due produttori agricoli lunigianesi

Sono l’azienda casearia di Bongi e l’apicoltura Valle del Lucido, entrambe a Fivizzano

 Lo stand dell’azienda casearia a «Sapori» con Antonio Bongi, sua moglie Nadia, il sindaco Grassi e il consigliere Plicanti

Lo stand dell’azienda casearia a «Sapori» con Antonio Bongi, sua moglie Nadia, il sindaco Grassi e il consigliere Plicanti

Massa, 4 giugno 2017 - L’ACCADEMIA Italiana della Cucina assegnerà due premi prestigiosi per la qualità e la tradizione dei prodotti a due aziende agricole lunigianesi, entrambe nel territorio di Fivizzano. La cerimonia avrà luogo il 15 giugno sera. Le ditte premiate sono l’azienda lattiero-casearia di Bongi Antonio in località Porciglia-Pratolungo e l’Apicoltura Valle del Lucido di Claudia Scortegagna e Max Figel con laboratorio a Fivizzano in via Nazionale Nord (poco prima di Verrucola). Antonio Bongi, nella stalla alleva un nucleo di mucche pontremolesi, una razza a rischio d’estinzione che produce un latte molto particolare dal quale s’ottiene, con una procedura di lavorazione all’antica, formaggio prelibato.

Col suo “Fior di Cacio”, ha ricevuto dall’AIC il premio Dino Villani per il prodotto tipico tradizionale. I due giovani titolari della “Apicoltura Valle del Lucido”, luminari del mondo delle api nonostante la giovane età, hanno creato in Lunigiana una “Strada del Miele”. I loro alveari vengono spostati a notevole altezza, dall’Appennino sino di fronte al mare per raccogliere il nettare di essenze particolari e dalla fioritura breve. Con le quali producono varietà di miele raro: di erica, la melata d’abete, il salmastro miele di corbezzolo.

«Sono affascinata - racconta la dottoressa Ragna Engelsbergs vice-delegata AIC per la Lunigiana - del modo con cui questi due apicoltori si confrontano con le api e la professionalità che esprimono nella produzione del miele, anche in “monocultura” floreale. A loro, è stato assegnato il premio Massimo Alberini conferito ad un’azienda artigianale per i metodi di lavorazione rispettosi dell’ambiente. Per quanto riguarda l’azienda Bongi che alleva le mucche pontremolesi, è una realtà produttiva che si basa su di una catena alimentare chiusa, dove i foraggi e cereali usati per alimentare queste bovine vengono seminati e raccolti nella stessa ed unica azienda. E’ tutt’altro che semplice oggi trovare tutte queste basi che permettono la produzione di un formaggio artigianale,”a crudo”,di simile elevata qualità».