A Pontremoli tornano i pompieri. Ma in Lunigiana arrivano anche altri migranti

Il prefetto Enrico Ricci impone misure di sicurezze per le manifestazioni in piazza. C'è chi lo critica

 Il prefetto Enrico Ricci, il comandante dei vigili del fuoco Leonardo Bruni e un folto gruppo di sindaci lunigianesi

Il prefetto Enrico Ricci, il comandante dei vigili del fuoco Leonardo Bruni e un folto gruppo di sindaci lunigianesi

Massa, 21 giugno 2017 - Sicurezza a fronte di incendi, per le manifestazioni, per l’arrivo dei migranti. Il Prefetto Enrico Ricci, ieri, ha incontrato tutti i sindaci lunigianesi. L’occasione, la firma della convenzione per garantire il presidio dei vigili del fuoco a Pontremoli, a luglio e agosto. «La convenzione si rinnova anche quest’anno - spiega il Prefetto - sono coinvolti il Ministero dell’interno, i comuni di Bagnone, Filattiera, Pontremoli, Mulazzo, Villafranca, Zeri e l’Unione dei comuni. Si tratta di una attività importante, vorremmo che si allungasse anche il periodo del presidio. Le criticità riguardano gli incendi boschivi ma anche interventi sull’autostrada. Non è poco, tenendo presente l’investimento che fanno i comuni e ringrazio i sindaci per l’impegno».

«La squadra sarà operativa con l’autopompa - aggiunge Leonardo Bruni, comandante provinciale vigili del fuoco - oltre all’auspicio di mantenere il servizio, mi impegnerò, scrivendo al Ministero, per ottenere un distaccamento permanente». Soddisfatti i sindaci. «Siamo uniti - rivela il sindaco Lucia Baracchini - abbiano partecipato a tanti incontri e speso energie: bisogna ragionare in una logica comprensoriale, il presidio in Alta Lunigiana agevola tutti». Il prefetto ha poi affrontato il tema migranti. «L’estate è il periodo critico - ha detto - noi cercheremo strutture nei comuni che sono in grado di ospitarli, soprattutto in quelli che hanno presenze inferiori a quanto prevede il piano nazionale. Valuteremo dove sistemarli, sempre in accordo con i comuni». Capitolo a parte la sicurezza nelle manifestazioni, dopo i fatti di Torino.

«In ogni manifestazione - ha detto il prefetto - dovranno essere garantite le condizioni di sicurezza, per evitare qualsiasi pericolo interno o esterno, ad esempio controllando il numero massimo di persone da ospitare, l’adeguatezza delle via di fuga, la presenza di vigili del fuoco, polizia, carabinieri». Non tutti erano d’accordo. «Non si può rispondere con la politica della paura e aumentare le responsabilità dei sindaci - ha detto Filippo Bellesi -, già gravati da altre responsabilità. Queste misure non si adattano a realtà piccole come le nostre. Il piano non è calato sul territorio, chiederò agli altri sindaci di siglare un testo affinché siano previste deroghe».