«A casa i politici nelle partecipate» La cura dimagrante dei 5 stelle

Martinelli: «Noi siamo contro le scelte portate avanti dal Pd»

De Pasquale in Comune

De Pasquale in Comune

Carrara, 26 maggio 2017 - «Tutti i consigli di amministrazione delle partecipate, se composti da uomini di partito, saranno mandati a casa». A parlare èMatteo Martinelli, aspirante assessore al Bilancio e Partecipate del Movimento 5 stelle, che vede in Francesco De Pasquale il loro candidato a sindaco. Questa è la promessa che i Cinque stelle fanno alla città in caso di vittoria. «Amia è avviata verso un processo di accorpamento – dice – e successivamente di privatizzazione. Noi siamo contro questa politica portata avanti dal Pd». Gli fa eco De Pasquale: «Le partecipate sono state usate in questi anni come dei carrozzoni dove inserire i propri uomini di partito. Noi crediamo che da ora in poi debba fare spazio alla meritocrazia». «Il fallimento della politica del Pd è dimostrata dai casi di Cermec, Errerre, la casa di riposo ex Regina Elena diventata azienda speciale, la sanità pubblica che ha visto la nascita del Noa. Noi proponiamo, per quanto riguarda Gaia, altra partecipata, di raggiungere un accordo per una tariffa quanto più vantaggiosa per il cittadino, con l’analisi della soddisfazione della clientela. Siamo tra i Comuni che pagano di più l’acqua e questo non è più accettabile». «QUESTA non è una manovra per raccogliere voti – ha precisato Martinelli –, il Movimento era sul pezzo già dal 2015: all’epoca chiedemmo di cambiare il regolamento per la composizione dei consigli di amministrazione, dando spazio alla meritocrazia, ma questa maggioranza ci osteggiò. Prima non facendo andare in discussione in commissione preposta la nostra proposta, poi rimandandola indietro dal consiglio comunale per essere discussa, questa voltà sì in commissione. La loro prassi era che il sindaco decideva a chi dare il comando e le commissioni erano informate tramite posta. Questa cosa deve cambiare. Cosa chiediamo? Un albo comunale dove tutti i cittadini possano inviare il loro curriculum nell’eventualità ci fosse il cambio del consiglio di amministrazione. Basta con il passato: vogliamo che i nostri dirigenti siano manager a tutti gli effetti, lontani da partiti e che seguano obiettivi precisi, che ricadano in maniera benefica per tutta la comunità»