‘Controlli di vicinato’ contro i furti, la Prefettura spiega come attivarli

Gli interessati possono fare domanda in Comune che terrà un elenco

Il prefetto di Massa Carrara Giovanna Menghini

Il prefetto di Massa Carrara Giovanna Menghini

Massa Carrara, 23 giugno 2016 - Il prefetto Giovanna Menghini, come è nel suo stile, non si è tirato indietro davanti alle tematiche calde del territorio e a pochi giorni dalla presentazione del progetto «Pontremoli Accoglie» che riguarda l’inserimento in attività socialmente utili dei migranti ha affrontato con piglio deciso l’altra situazione calda del territorio: la sicurezza dei cittadini anche in relazione al ripetersi, la settimana scorsa, di una serie di furti notturni, con le persone in casa, ai Quercioli. E così martedì è stato ufficializzato, a Palazzo di Governo nel comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica il procollo dal quale nasce il “controllo del territorio“. ‘La Nazione’ si è chiesta il significato pratico della scelta di Palazzo di Governo. A chiarire alcuni aspetti di questa decisione è stato lo stesso Palazzo di Governo.

Cosa è in concreto il controllo di vicinato?

«Il controllo di vicinato è una modalità di azione – spiegano dalla Prefettura – che si basa sulla collaborazione e sinergia tra le istituzioni, Prefettura e Comune, le forze dell’ordine e che restituisce e rafforza il ruolo attivo dei cittadini come sentinelle del territorio e custodi della sicurezza. Senza però trasformare i cittadini in potenziali sceriffi e scoraggiando quindi la sicurezza fai-da-te che oltre a non essere consentita potrebbe essere un pericolo per gli stessi cittadini».

Qual è quindi il ruolo, che con questo protocollo ha ovviamente la benedizione del Ministero, che si attribuisce ai cittadini?

« I cittadini diventano i mille occhi sulla città e attraverso il senso civico si devono sentire parte attiva. Il passo più semplice è quello di chiamare le forze dell’ordine davanti a situazioni o persone sospette. Ma il controllo del vicinato significa andare in Comune e dare la propria disponibilità alla amministrazione comunale, alla polizia muncipale, di far parte di un gruppo di quartiere che vigila in quella particolare zona. Il gruppo deve avere un responsabile e parteciperà ad una sorta di corso di formazione per agire e muoversi in modo corretto. Senza colpi di testa. In pratica la leva alla base del controllo di vicinato è il senso e la coscienza civica di ciascuno di noi, come del resto avveniva in passato. Deve essere chiaro che chi si impegnerà in questa scelta lo farà in modo volontario».

Qualcuno ha parlato di “ronde”...

«Assolutamente no. Sgombriamo il campo da questo troppo facile equivoco e da quelle che potrebbero essere faziose insinuazioni. Alla base del controllo di vicinato ci sono solo i valori civici. Inoltre i cittadini che faranno parte di questa sorta di comitato devono collaborare con le forze dell’ordine e non sostituirsi al ruolo di polizia, carabinieri e delle altre forze di polizia».

Il modello scelto dal prefetto Giovanna Menghini del resto è stato adottato in altre province toscane. Al ruolo attivo dei cittadini il ‘Controllo del Vicinato’ aggiunge anche un aspetto visivo: la cartellonistica che sarà adottata ed installata nei quartieri dove il controllo sarà attivo: una percezione visiva che farà da detterente per i malintenzionati, un messaggio in più che avvertirà che la collaborazione tra istituzioni, cittadini e forze dell’ordine, metterà in difficoltà le intenzioni criminali. Un sogno nel cassetto? Nei prossimi giorni a Massa il protocollo sarà messo alla prova.