Martedì 23 Aprile 2024

Comune, se il personale latita subentra il segretario generale

Nasce la figura del "garante dei cittadini". Interverrà nei procedimenti non conclusi entro i termini di legge e che finiranno in un "libro nero" / GIRO DI VITE SULLA PAUSA CAFFE' / ORGANICO ALL'OSSO E POCHE RISORSE /

Il municipio di Massa

Il municipio di Massa

Massa, 19 dicembre 2014 - Se i responsabili latitano deve essere il segretario generale del Comune, Giancarlo Bedini, a dare risposte ai cittadini entro i termini previsti dalla legge, fino a un massimo assoluto di 180 giorni dalla richiesta. In Comune prosegue la rivoluzione dell’organizzazione interna. Dopo la famosa circolare sulla «pausa caffè» che tanto ha fatto discutere nelle scorse settimane adesso è la stessa giunta guidata dal sindaco Alessandro Volpi a chiarire un altro punto essenziale che inciderà non poco nella valutazione della performance dell’ente e dei singoli dipendenti. Si tratta di un passaggio obbligato per il Comune perché la legge è chiara: l’amministrazione deve dare una conclusione a tutti i procedimenti che si aprono in tempi chiari e rapidi, anche a quelli che si aprono su richieste che arrivano dagli stessi privati su istanza di parte.

Non è solo un aspetto formale: la legge stabilisce infatti che per il Comune c’è «l’obbligo del risarcimento del danno ingiusto cagionato al cittadino in conseguenza dell’inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento» e che «la mancata emanazione del provvedimento nei termini previsti costituisce elemento di valutazione ai fini della responsabilità dirigenziale». Insomma l’inerzia dei dipendenti comunali, fino al livello dirigenziale, può rappresentare anche un costo per l’amministrazione sanzionabile con un risarcimento per il danno causato al cittadino, anche se il ritardo non è voluto ma semplicemente dovuto all’inerzia degli uffici, incapaci di dare una risposta nei tempi previsti.

E così la giunta comunale ha preso la sua decisione individuando nel segretario generale Bedini la figura a cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia del responsabile del procedimento amministrativo avviato. In pratica scaduto il termine previsto per la conclusione del procedimento il cittadino potrà rivolgersi direttamente al segretario generale per avere una risposta nella metà del tempo previsto originariamente; per farlo il segretario potrà perfino nominare uno specifico commissario ad acta.

Ogni volta che il segretario dovrà intervenire per l’inerzia del responsabile quel procedimento, e quel dipendente, finiranno in una sorta di “libro nero”: entro il 30 gennaio di ogni anno infatti il segretario generale (in qualità di sostituto del responsabile in caso di inerizia) comunicherà all’organo di governo «i procedimenti, suddivisi per tipologia e strutture amministrative competenti, nei quali non è stato rispettato il termine di conclusione previsti dalla legge o dai regolamenti». E questo, è chiaro, inciderà decisamente sulla valutazione della performance dei responsabili di ogni singolo procedimento amministrativo