Mercoledì 24 Aprile 2024

Charlie Hebdo, il sindaco anti Jihad ha radici a Pontremoli

Bruno Beschizza è maire di Aulnay sous Bois dove è cresciuto ed era dipendente comunale il terrorista che scorta nella fuga in Siria Hayat Boumedienne, compagna di un attentatore di Parigi / BESCHIZZA ALLA MARCIA DI PARIGI

Bruno Beschizza, il sindaco franco-pontremolese

Bruno Beschizza, il sindaco franco-pontremolese

Pontremoli, 22 gennaio 2015  - «JE SUIS Charlie et je m’appelle Bruno Beschizza, maire di Aulnay sous Bois!». Nella Francia in trincea, dopo l’attacco dei jihadisti a Charlie Hebdo, si batte in prima linea anche un sindaco della banlieue settentrionale parigina, di origini pontremolesi. Figlio e nipote di emigrati provenienti dalla frazione di Bratto, paesino abbarbicato sui monti, ai confini tosco-emiliani. Bruno Beschizza ha 46 anni, sposato e padre di cinque figli, è anche viceprefetto e segretario nazionale delle forze di sicurezza dell’Ump. Si è ritrovato al centro del ciclone perché nel suo comune a 19 chilometri in linea d’aria da Notre-Dame hanno lavorato come contrattisti a termine, prima del suo insediamento come primo cittadino nel maggio 2014, i due fratelli franco algerini Belhoucine (Mehdi, 24 anni e Mohamed, 27, già condannato a due anni di prigione per proselitismo sul web), appartenenti ad una filiera islamica che inviava nuovi adepti in Pakistan e Afghanistan.

CHI SONO I FRATELLI BELHOUCINE / IL VIDEO

Uno di loro ha accompagnato nella sua fuga  in Siria Hayat Boumedienne, la compagna di Amedy Coulibaly, che ha ucciso a sangue freddo l’agente municipale 25enne Clarissa Jean-Philippe e poi quattro ostaggi in un negozio ebraico. «Non so come e chi abbia assunto in Comune, prima del mio arrivo, i due fratelli ma ho segnalato subito la vicenda al Ministero degli Interni perché vari delle precise norme che impediscano agli enti locali di fare contratti a gente con la fedina penale marchiata», ha commentato Bruno Beschizza che è andato in prima fila a presentare le condoglianze alle famiglie delle vittime degli attentati.

BESCHIZZA INTERVISTATO DA LE FIGARO

Appartenente alla destra sarkozysta «le maire» di Aulnay sous Bois si è fatto notare subito per aver riportato un po’ più di ordine nella sua città. E ha iniziato sgomberando un grande campo rom che ospitava oltre 700 persone in un ampio terreno ai bordi dell’autostrada, tra le cittadine di Aulnay-sous-Bois e Blanc-Mesnil.

Ha a disposizione 2.600 agenti per una città di 83.000 abitanti. Anche lui, come il sindaco pontremolese Baracchini ha firmato un’ordinanza «antiaccattoni». Bruno Beschizza tiene molto alle sue origini e ricorda spesso che il papà Luigi, residente a Parigi, ha voluto conservare la cittadinanza italiana. E i mobili di casa sono solo esemplari tipici del paese natale dove esiste una tradizione di manufatti, molto in voga nell’Ottocento in tutto il territorio comunale.

ANCORA oggi sono ricercatissimi i divani di Bratto. D‘estate Bruno Beschizza torna nel Pontremolese, nella casa di famiglia, per rivivere le emozioni della nostalgia tra le montagne dove sono partiti i suoi avi. Sono molte le persone che portano questo cognome nel territorio. Racconta le vicissitudini dell’albero genealogico, Gianni Beschizza, medico e musicologo, appassionato di Bach, Mozart e Wagner. Lui è cugino di secondo grado di Bruno, che incontra volentieri durante le vacanze. «Il capostipite della famiglia è Luigi, deceduto nel 1923 – spiega – la nostra è una genealogia di emigranti, tipica finalità del paese di Bratto, che conta esodi verso la Francia, l’Inghilterra e il Sud America. Un mio bisnonno, aprì la prima libreria a Ribeirão Preto in Brasile alla fine dell’Ottocento. Ma ci sono altri parenti e cugini di Bruno come Teresa che continua a tenere aperta la bottega di alimentari nel paese».