Sequestrata maxi area industriale: all'interno tonnellate di eternit

Sono ben noti infatti gli ingenti i danni alla salute che potrebbe provocare gli scarti d’amianto, classificati come rifiuto speciale, tossico e nocivo

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Carrara, 29 febbraio 2016 - La Guardia di Finanza di Sarzana ha sequestrato un'area industriale situata tra Sarzana e Castelnuovo Magra. All’interno del complesso, di proprietà di un'azienda del marmo di Carrara, che si estende per circa 20mila metri quadri di superfice, sono state trovate circa 13 tonnellate di materiale depositato in modo inappropriato e risultato, ad un’analisi speditiva, di tipo “Eternit”.

I finanzieri di Sarzana e della sezione aerea di Genova hanno effettuato una ricognizione in elicottero, riprendendo e fotografando l'area dall'alto ed appurando, in collaborazione con i funzionari della Asl 5 e dell'Arpal, il pericoloso stato di degrado e di abbandono del luogo. Il complesso era stato costruito tra gli anni '80 e '90, prima dell'entrata in vigore della normativa che vieta l'utilizzo dell'amianto nelle costruzioni e veniva utilizzato per la lavorazione del marmo a Castelnuovo Magra. Nel 2012 i beni aziendali sono stati inclusi nella fusione societaria con un'azienda di Carrara dedita al commercio di marmo ma l'attuale proprietà non ha provveduto a mettere in sicurezza ed a bonificare l'area e col tempo, anche a causa degli agenti atmosferici, gli edifici hanno iniziato a sgretolarsi.

Il capannone principale infatti ha subito danni ingenti ed il materiale di rivestimento, composto presumibilmente da materiale tipo eternit, ha iniziato a sgretolarsi sino a raggiungere, in alcuni casi, la grandezza di granelli di sabbia. Anche le pareti esterne dell’immobile sono risultate frantumate con evidente rischio di diffusione delle fibre di matrice cementizia. Nel corso delle operazioni di sequestro è stato contattato il sindaco di Castelnuovo, il quale ha fornito la massima collaborazione ai militari emettendo un’ordinanza contro la società di Carrara per obbligarla a mettere in sicurezza l’area entro 30 giorni, a bonificare l’intero complesso visto l’elevato stato di pericolo per l’incolumità pubblica.

Sono ben noti infatti gli ingenti i danni alla salute che potrebbe provocare gli scarti d’amianto, classificati come rifiuto speciale, tossico e nocivo. Tali rischi vengono aumentati specialmente se il materiale si trova in stato di sgretolamento e soprattutto se localizzato in zone adiacenti a complessi abitati, come in questo caso. Non a caso l’Agenzia internazionale per la ricerca su cancro ha affermato che tutti i tipi di amianto sono cancerogeni per l’uomo e possono essere causa di diversi tipi di tumori.

I militari della Tenenza hanno inoltre appurato che i vecchi uffici dell’azienda venivano utilizzati come dimora anche da soggetti probabilmente di origine extracomunitaria, considerato che l’area era liberamente accessibile. Le Fiamme Gialle, oltre al complesso industriale di circa 20mila mq, hanno sequestrato 2 immobili, un ingente quantitativo di lastre frantumate derivanti dalla tettoia del capannone principale in evidente stato di disfacimento e presumibilmente di cemento amianto - tipo eternit, materia prima di marmo per circa 10 tonnellate, ed altri beni aziendali per circa 40 tonnellate. Sono in corso ulteriori accertamenti, anche in funzione delle analisi chimiche da effettuarsi sui campioni, circa il livello di pericolosità del materiale sequestrato.