Indagati alla Camera di commercio, il presidente difende le procedure del concorso

Al centro dell'inchiesta la selezione per il segretario. Dino Sodini: "Tutto fatto nel rispetto della legge" / CONCORSO SU MISURA, 15 INDAGATI

Dino Sodini

Dino Sodini

Carrara, 20 aprile 2015  - SULL’INDAGINE in corso il presidente della Camera di commercio Dino Sodini ha diffuso un comunicato: «Nell’interesse della Cciaa di Massa e Carrara, della sua giunta, da me presieduta, nonché della Commissione giudicatrice della selezione al ruolo di segretario generale presa cognizione dell’esistenza di indagini penali relative a tale procedimento, ritengo doveroso fare delle precisazioni. L’attuale giunta, insediatasi solo ad aprile 2014, è pervenuta, in piena autonomia, alla decisione d’indire nel novembre 2014, la selezione allorché era venuta a conoscenza da un lato dell’indisponibilità della dottoressa Martelli, segretario generale della Cciaa di Pisa, a supplire ulteriormente nel ruolo, dall’altro che il progettato accorpamento della Cciaa apuana con quella lucchese avrebbe subito sensibili ritardi. Nel farlo non ha avuto alcun peso la sopravvenuta acquisizione, da parte di un funzionario già alle dipendenze delleEnte, dei crismi per l’ammissione alla selezione. Lo dimostra il fatto che, tra i criteri selettivi indicati – scrive Sodini – dal bando figurava come elemento preferenziale che il candidato avesse avuto precedenti esperienze nel ruolo di segretario generale, qualità che il dipendente della Cciaa apuana non aveva. La designazione della commissione è avvenuta scegliendo soggetti che ne garantissero nel migliore dei modi l’obiettività e serenità di giudizio, ciò che ha portato, tra le altre, alla nomina del dottor Giovanni Bartolini, già magistrato del locale Tribunale. I lavori della commissione, ancora in corso, sono approdati il 10 aprile 2015, alla prima selezione, con la designazione di tre ammessi, nessuno dei quali ha mai avuto rapporti di sorta con la Cciaa di Massa e Carrara. In sintesi, la giunta e la commissione giudicatrice ritengono di aver agito nel pieno rispetto della legge ed ispirati dal principio costituzionale d’imparzialità e buon andamento. Siamo certi che le future evoluzioni delle indagini in corso lo dimostreranno».